6UCL: PSV Eindhoven-Inter 0-1
Vittoria europea nel giorno del sesto anniversario della scomparsa dell’Avvocato Peppino Prisco. Superando di misura il PSV a Eindhoven con il 10° gol stagionale di Julio Cruz, l’Inter ha raccolto la quinta vittoria consecutiva in Champions League, 17° risultato utile complessivo. A dir la verità, si temeva una figuraccia viste le assenze e le certezze acquisite di qualificazione agli ottavi e primo posto nel girone. In realtà quell’Inter pare non esserci proprio più. Ha lasciato forse definitivamente il posto ad una squadra dalla mentalità vincente in ogni partita. Mancini ha addirittura lanciato il 4-3-3 con Cruz, Suazo e Crespo, tutti insieme appassionatamente in attacco. Rincalzi come Solari, Rivas ed il promettentissimo Bolzoni, alla sua terza presenza, sono stati tra i migliori in campo, soprattutto prima della sacrosanta espulsione di Mendez che ha lasciato il PSV in 10 già alla mezz’ora. Impossibile sorvolare per l’arbitro tedesco Merk, visto che si è trattato di una fallo da ultimo uomo su Suazo lanciato a rete. E proprio David Suazo è stato l’autentico mattatore della serata, straordinario nell’affondo con dribbling che dopo venti minuti di ripresa ha preparato il comodo gol-partita di Julio Ricardo Cruz. Tra le altre cose belle da ricordare l’esordio assoluto di Gabriele Puccio, classe 1989. Unica nota un po’ debole in una sinfonia corale pressoché perfetta, Hernan Crespo, che non si è ancora ripreso dai suoi guai fisici. Ma è Crespo, uno dei migliori attaccanti al mondo e non è proprio il caso di preoccuparsi. Tra poco, tornerà anche lui.
Esattamente 6 anni fa, mercoledì 12 Dicembre 2001, il calcio piangeva la scomparsa di un suo grande protagonista, Peppino Prisco. Un giorno che ricordo sempre anche perché, per uno scherzo del destino, ebbi anche io un forte dispiacere personale proprio quel giorno; una coincidenza che ha dell’incredibile. Prisco si è spento proprio nella mattinata del 12 Dicembre: uomo di grande livello morale, noto per la sua grande simpatia che lo ha reso un’autentica macchietta. Ironico, sagace ma mai offensivo, Peppino sapeva vivere il calcio con grande senso etico. Aveva sempre la battuta giusta al momento giusto, e questo gli consentiva da una parte di essere ben voluto da tutti, dall’altra di sdrammatizzare l’amaro sapore di una sconfitta. Purtroppo non sono mai riuscito a conoscerlo, ma ricordo con simpatia un episodio molto divertente: nel luglio 2001 andai a una commemorazione di Indro Montanelli, morto pochi giorni prima. Tra il pubblico c’erano diversi uomini importanti e Peppino, pur di stare vicino a un amico di vecchia data, snobbò il suo posto V.I.P., sedendosi in mezzo al pubblico. Mi promisi di andarlo a salutare ma poi, nel marasma generale non vi riuscì, cosa che rimpiango ancora oggi. Ciao Peppino, so che in fondo volevi bene anche a noi rossoneri. Davide, milanista
Sono già passati sei anni dalla scomparsa di Peppino Prisco, ma il suo ricordo è sempre molto vivo. Tra i messaggi, le poesie e i ricordi, ho scelto la tua commemorazione, perché viene dall’altra sponda del Naviglio e lui, al pensiero che i milanisti potessero parlar bene di lui, ne sarebbe spaventato ma onorato. Io credo di averlo conosciuto abbastanza e lo ricordo sempre con affetto perché gli devo un pezzo della mia vita. A fine anni ’90 facevo questo bellissimo mestiere senza orari e weekend già da più di dieci anni e avevano praticamente deciso di abbandonare definitivamente i miei studi di legge. Glielo confidai e lui mi fece un tale ‘cazziatone’, che mi convinsi a riprendere l’università e a laurearmi. Per due anni, ogni volta che mi incontrava, mi dedicava davanti a qualsiasi interlocutore la solita frase: “Allora, ha intenzione di restare un signor Rossi qualunque, cresciuto pure in famiglia milanista, o conta di diventare almeno il dottor Rossi?” Insomma, le ho conseguito la laurea in legge è un po’ anche grazie a lui.
GLR