Argentina: Independiente in B. Perché il Boca no?
di Andrea Ciprandi da http://andreaciprandi.wordpress.com
L’Independiente è retrocesso per la prima volta nella sua storia. A 108 anni dalla fondazione conosce l’onta della B anche il club con più Coppe Libertadores vinte, il quarto al mondo con più trofei maggiori internazionali e quello che fino al 2007 più ne aveva conquistati fra gli argentini essendosi per questo meritato nel corso dei decenni il soprannome di Rey de Copas.Nel momento in cui in Argentina solo il Boca può vantarsi di non aver mai perso la categoria, allora, urge fare un’importante puntualizzazione.
Le cosiddette ‘grandi’ argentine sono cinque, tutte di Buenos Aires e dintorni. In rigoroso ordine alfabetico: Boca Juniors, Independiente, Racing, River Plate e San Lorenzo. Storicamente più o meno tutelate, nemmeno l’appoggio della Federazione di cui si dirà ha però potuto evitare a quattro di esse di retrocedere. E’ successo al San Lorenzo nel 1981, quindi al Racing nel 1983 e recentemente al River appena due anni fa e oggi all’Independiente.
Per cercare di rendere quasi impossibile la discesa nella serie cadetta di una delle ‘grandi’, a inizio Anni Ottanta proprio poco dopo la retrocessione del San Lorenzo si trovò la soluzione del Promedio, che è in vigore ancora oggi. Si pensò che benché una di queste squadre potesse disputare un campionato fallimentare di certo si sarebbe prontamente ripresa grazie ai molti più mezzi che aveva normalmente a disposizione rispetto alle altre; facendo allora dipendere la perdita di categoria non dall’esito di una singola stagione ma della media dei punti conquistati nelle ultime due le si sarebbe evitata la B.
E il Promedio i suoi frutti li diede immediatamente. Nel 1983 non si poté salvare il Racing, disastrato, che finì terzultimo e risultò addirittura ultimo calcolando la media punti. Si risparmiò comunque la B al River, penultimo in campionato ma quartultimo quindi salvo grazie alla stessa media. Il vero scandalo, perché di questo si tratta, avvenne però nel 1984. Il Boca, in caduta libera, andava così male che a metà campionato l’AFA per non correre e non fargli correre rischi estese il Promedio dalle ultime due stagioni a tre, garantendogli di fatto la salvezza. Gli Xeneizes infatti, pur essendosi ripresisi sul finale tanto che chiusero quartultimi, se non fosse stato per quell’accorgimento in corsa, con le regole che valevano fino a qualche settimana prima sarebbero ugualmente retrocessi.
C’è una naturale perplessità di fronte a un trucco pensato per privilegiare una élite di squadre. Esiste un ristretto gruppo di club che, in quanto capaci di smuovere prima moltitudini e poi capitali come nessun altro nel Paese, da un certo punto in poi hanno potuto contare su una tutela che non passa tanto per favori puntuali quanto per un’organizzazione delle cose tale per cui alla fine possono cavarsela apparentemente da soli. Da quando venne introdotto il Promedio, salvo prolungati periodi di crisi come appunto l’ultimo dell’Independiente e quello del River nel 2010-11, il peggio difficilmente sarebbe potuto accadere. E una mano avrebbe lavato l’altra: da un lato queste società avrebbero vissuto sostanzialmente tranquille, dall’altro il sistema (che oggi è arrivato a comprendere anche diritti televisivi e pubblicità, in Argentina come nel resto del mondo) avrebbe approfittato della loro permanenza ai vertici con tutti gli indotti del caso.
La storia però ha dimostrato che alcuni club sono più uguali di altri, come si dice. Alcuni esempi. Il San Lorenzo, la cui retrocessione come ricordato mise in allarme la Federazione, fu comunque avversato durante la dittatura a causa della sua base di sinistra al punto che il terreno su cui sorgeva il vecchio stadio venne espropriato. Il Racing, che in tempi moderni ha evitato il fallimento solo grazie alla benevolenza della stessa Federazione e se non fosse il club che è sarebbe certamente scomparso, nel 1983 non venne comunque salvato come successe invece al Boca l’anno seguente. In definitiva queste due società, e con esse anche l’Independiente, non hanno mai avuto neppure lontanamente lo stesso peso del River ma soprattutto, appunto, del Boca. Guardando anche solo alla gestione del Promedio da parte dell’AFA, a dimostrarlo è il fatto che, per quanto ingiusto sarebbe stato, né qualche mese fa né nel 2011 e nemmeno nel 1983 si pensò mai di estendere il periodo di riferimento della media punti. Mano al regolamento la si mise solo ed esclusivamente quando a rischiare fu il Boca – e non lo si fece nemmeno a bocce ferme bensì addirittura a torneo in corso.
Gli sfottò di questi giorni all’Independiente, che vengono da ogni parte, sono allora giustificabili se fatti da chi tifa squadre già passate per questo dramma sportivo o che non hanno mai beneficiato dell’intervento della Federazione. Non certo per ragioni legate alla simpatia o al tifo – che di per sé è illogico – ma solo per amor di verità, i più accaniti sostenitori del Boca farebbero invece bene ad astenersi.
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