Recoba cedibile, anzi no!
Moratti: “Recoba ha sempre dato quel che mi aspettavo: sono gli allenatori che non lo fanno mai giocare!”. Siamo alle solite: ogni volta che il Presidente dell’Inter parla del Chino riaffiora l’affetto quasi paterno che nessun altro dipendente al mondo ha probabilmente mai avuto dal suo datore di lavoro. Dipendesse da Moratti, Recoba resterebbe all’Inter in eterno , come un gioiello di famiglia gelosamente custodito. A 31 anni Recoba ha chiesto ancora una volta di giocare di più, anche altrove, ed ha forse involontariamente rallentato la trattativa per David Suazo, mandando Cellino su tutte le furie. Insomma, se Moratti potesse tenersi Recoba non ci penserebbe due volte, altro che Suazo. ll Chino ha richieste dalla Grecia, con l’Olympiakos, dalla Spagna, con l’Atletico Madrid e, naturalmente dall’Italia con Novellino che lo porterebbe al Torino di corsa, se il cordone ombelicale che lo lega a Moratti venisse reciso. In dodici anni da proprietario dell’Inter Moratti ha più volte rinunciato ai suoi calciatori preferiti su richiesta dei vari allenatori, da Ronaldo in lite con Cuper fino al quasi dimenticato irlandese Robbie Keane, per cui stravedevano i figli del patron, ma sul Chino ha sempre tenuto duro e a fronte di quasi 600 milioni d’investimento, questo capriccio glielo si può pure concedere. Ecco perché Recoba stavolta può davvero lasciare l’Inter ma un enneismo dietro-front, conoscendo i protagonisti, non sarebbe poi tanto sorprendente.
Ciao Gian Luca, ti scrivo dopo aver appreso che Luis Figo vestirà la maglia del centenario. Sono molto contento della conferma e della “promozione” a “ministro degli esteri” della società nerazzurra, segno inequivocabile della stima che Moratti nutre in lui. Ma l’interpretazione che viene data a questa scelta non è univoca. Le due, estreme, che vanno per la maggiore sono queste: 1. E’ un giocatore che a dicembre ha deciso di andare a prendersi i petroldollari arabi e se non fosse stato per l’insistenza di Moratti nemmeno avrebbe terminato la stagione. Solo quando gli arabi hanno deciso di non pagare, ha accettato la nuova offerta dell’Inter, riservandosi tra l’altro la possibilità di rivolgersi alla Fifa per ottenere quanto previsto dal contratto con l’Al Ittihad. Sarebbe la naturale conseguenza della sua “ubiquità” nel firmare i contratti, e della sua capacità di collezionare teste di maiale e tifosi che invadono il campo dello stadio Do Dragao nella finale degli Europei con la sua maglia del Barça in mano. 2. E’il primo caso di reality game, in cui i tifosi dell’Inter, senza televoto, prima hanno ottenuto che un giocatore calciasse un rigore, poi sono riusciti a convincerlo a rimanere all’Inter anche la prossima stagione. La gente, i compagni, la società hanno fatto sentire la stima e l’affetto ad un campione che, valutata la situazione, ha trovato un cavillo formale per liberarsi dagli accordi presi in Arabia accettando la richiesta di un ambiente che sarebbe stato contentissimo di una sua riconferma. Correggimi se sbaglio, ma non ricordo una manifestazione d’affetto nei confronti di un giocatore dell’Inter così eclatante dai tempi di Ronaldo. Non voglio paragonare le due situazioni, ma Figo ha dimostrato in Italia di essere non solo un calciatore di classe cristallina, storicamente amatissimi dai tifosi dell’Inter, ma anche e soprattutto un grande professionista, cosa che gli ha permesso di fare un finale di stagione in crescendo proprio dal punto di vista fisico. A me piace pensare che la vicenda Figo si avvicini di più alla seconda delle interpretazioni proposte, una sorta di lieto fine che tutto il pubblico si augurava dopo una commozione sincera durante la festa di Inter-Torino, testimoniata dallo stesso Bonolis al momento di porgergli il microfono, ma sono conscio che l’impatto della variabile denaro in un qualsiasi processo decisionale sia davvero decisivo. Magari, come in tutte le cose la verità è nel mezzo. Saluti, Marco.