Germania ’06/Storie di rivincita
E’ un periodo in cui mi accorgo dell’assoluta verità di cose che fino a ieri soltanto sospettavo. Dopo le prove provate che anche nello sport non tutti sono sempre partiti alla pari, in questi giorni leggiamo con dovizia di particolari di donne che per un’apparizione in Tv commerciano disinvoltamente il proprio corpo. Non prendetemi per un idiota: l’ho sempre pensato anch’io, convinto però che si esagerasse un filino. Nel posto in cui lavoro da quasi 20 anni, voi non ci crederete, non ricordo sia mai successo nulla del genere o forse io non me ne sono mai accorto. Obietterete che se anche fosse successo, non lo confesserei nemmeno sotto tortura ed è vero, ma vi assicuro che in caso contrario sarei stato il primo ad approfittarne, dove possibile! Una delle trasmissioni-cult di Gianni Ippoliti si occupava del tema delle molestie sessuali, suggerendo però dove farle e con chi farle e io la ripasso spesso! Scherzi a parte: non vorrei mai che qualcuno credesse davvero a tutto quello che scrivo, perché in realtà intendevo dire che, pur sembrandoci di questi tempi tutto un po’ bruttino, c’è ancora spazio per quache bella storia, come le rivincite personali di questo Mondiale. In qualunque bar sport, entità metagiuridica da considerare assai più attendibile di Nostradamus dopo le anticipazioni relative a Calciopoli, fino a ieri si guardava a Materazzi come ad un killer e a Ronaldo come ad un frigorifero. Ebbene oggi possiamo dire che Materazzi è sì un killer, ma di partite e di gironi eliminatori: grazie al suo imperioso stacco ad un metro e 20 da terra con capoccia vicina a quota 3 metri dal suolo per il gol che ha spedito a casa i ceki, l’Italia è prima nel girone e qualificata agli ottavi. La Fifa ha eletto Matrix ‘man of the match’, riconoscendogli la miglior partita della sua carriera: anticipi e chiusure perfetti e un gol storico!
A Ronaldo si pensava poi come a qualcosa di spostabile solo da una ditta specializzata in traslochi. Ronaldo invece sa essere ancora pesante nel senso migliore: al Giappone di maestro Zico, il ‘frigorifero’ ha dispensato due gol segnati, due sfiorati e uno sbagliato. Quindi, Ronaldo migliore in campo e Brasile qualificato a punteggio pieno. Come non bastasse, Ronie ha anche eguagliato lo storico record di 14 reti nei Mondiali che apparteneva al mitico Gerd Muller dai tempi di Germania ’74 ma, a differenza del tedesco, può segnare ancora, disponendo come minimo di un’altra partita. Le storie di riscatto di Materazzi e Ronaldo confermano la caducità estrema del giudizio calcistico e piacciono a chi ha una visione ancora romantica del calcio: riuscite ad immaginare la giornata che ha passato Massimo Moratti, tanto per citarne uno a caso, nel vedere coperti di onori due suoi pupilli? Moratti in cuor suo ha sempre guardato a Matrix come al simbolo italiano dell’Inter e a Ronaldo come ad un figliuol prodigo presto o tardi da riabbracciare! Gli è mancato solo Recoba! Ah, se l’Uruguay non si fosse fatto eliminare proprio dall’Australia, nostro prossimo avversario! Scherzi a parte, il Mondiale può essere per alcuni davvero una grossa occasione di riscatto: “E’ stata la giustizia divina!” – ha commentato ebbro di gioia Marco Materazzi nel dopogara. Ma più che a quella divina, qui si pensa alla giustizia sportiva, mentre si sta prepararando il maxiprocesso che si aprirà il 29 giugno a Roma, e c’è chi ancora propone, spera e sogna una bella amnistia, ma, in cuor suo, forse non ci crede nemmeno lui.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per pubblicare un commento.