Inter, svegliati!
Tamponata più volte nell’ultimo tortuoso tratto di campionato, con un punto nelle ultime tre partite, l’Inter torna in Champions League per spazzare in un lampo le nubi che puntualmente si addensano intorno all’immediato futuro. Come sempre, quando l’Inter rischia di non vincere nulla, il primo imputato è l’allenatore, ma Mancini gode di un credito presso Moratti che è ancora ben lungi dall’essere bruciato. La squadra però deve subito tornare a vincere e a convincere. E per farlo, ha disperato bisogno dei suoi attaccanti, il vero tarlo da un mese a questa parte. L’intesa tra Adriano e Martins è ai minimi storici: il nigeriano ha confermato di poter essere un’ideale terza punta, un rincalzo prezioso a partita in corso ma non il compagno titolare di Adriano, a sua volta ghiacciato nella puntuale e sconfortante crisi invernale. L’Ajax è l’avversario ideale per rivedere l’attacco nerazzurro al meglio, una squadra quella di Danny Blind, che galleggia al quinto posto in classifica, a 20 punti di distacco dal PSV, capolista del campionato olandese. I lancieri di oggi non ricordano nemmeno lontanamente quelli di ieri. In 25 gare di campionato l’Ajax ha subito 46 reti e una a partita nelle 6 gare di Champions. L’allarme vero sono i gol presi all’Amsterdam Arena, ben 25 in 12 gare, al ritmo di oltre due a partita. Numeri ideali per risvegliare i veri istinti dei goleador di casa Inter.
Bisogna avere il coraggio di dirlo: Adriano e Martins sono bolliti. Qui non si tratta di attaccanti in crisi con il gol, qui si tratta di gente che non sta più in piedi, che non ha ritmo e (forse) non ha più voglia. Dicono che Adriano sia stufo dell’ambiente e se ne voglia andare. Se fosse così, sarebbe inaccettabile. Sarebbe una grave mancanza di responsabilità. Stessa cosa per Martins che, guarda caso, dopo il rinnovo contrattuale si è rilassato sugli allori e non ne ha più azzeccata una. Basta con questa sottospecie di professionisti. Basta. Ma perché non prendono esempio da uno come Figo? I soldi li ha fatti, ha vinto di tutto in carriera, eppure scende in campo come se fosse uno che ha ancora voglia di vincere e di lottare. Un signor professionista. Ecco, vorrei lanciare uno slogan, dimmi se sei d’accordo: PIU’ FIGO, MENO FIGHETTE. Evviva…. Saluti, Francesco