13C: Messina-Inter 1-2
A volte il destino si fa beffe del nerazzurro! Al San Filippo di Messina, Marco Andrè Zoro ha scelto proprio la gara con l’Inter, la società e la squadra meno razziste del globo, per la sua comprensibile ed in parte provocatoria protesta contro gli ululati che da qualche tempo funestano i nostri stadi, onestamente peggiori di molti altri in Europa. “Passi” – ha poi confidato il difensore ivoriano – “per gli insulti che dal mio arrivo in Italia prendo in tutti gli stadi, ma a Messina no! Che vengano a mancarmi di rispetto in casa mia, i tifosi delle altre squadre, non l’accetto!”. Il suo punto di vista non è sbagliato, e non starò a raccontare per filo e per segno quello che l’Inter di Massimo Moratti sta facendo da un decennio a questa parte al di fuori del calcio giocato, in termini di reclutamento di calciatori di colore fin dalle giovanili, fino all’apertura di scuole calcio in zone di guerra: non a caso l’Inter ha subito di recente un duro attacco proprio perché la famiglia Moratti considera tutti fin troppo uguali, nella vita come in campo, al punto da penalizzare, per una ragione o per l’altra, proprio i calciatori italiani. Ma fa un po’ sorridere che tutto questo sia capitato proprio all’Inter che in attacco schiera spesso Adriano e Martins che certo di razza caucasica non sono. Sarò comunque felice se l’esempio di Zoro servirà davvero a zittire chi non ha mai voluto raccogliere il messaggio lanciato da Massimo Moratti che, non a caso, già dieci anni fa si presentò ai tifosi portando a Milano un ‘coloured’ come Paul Emerson Ince. Venendo alla vittoria di Messina, firmata dalle reti di Recoba e Cambiasso, c’è da registrare ancora una volta la differenza tra i gol segnati rispetto al volume di gioco prodotto, inclusa la sofferenza nel finale dopo il gol dei padroni di casa firmato dall’ex Arturo Di Napoli. Ma la sofferenza per chi ama l’Inter è ormai un marchio di fabbrica! Adriano è riapparso un po’ appesantito ma può essere la tipica partita sottotono dopo un’altra ottima, come quella con l’Artmedia. Capita quando si lavora a fondo dopo molto tempo, come ha fatto il brasiliano negli ultimi giorni, mentre Recoba si candida ora ad essere il partner ideale di Adriano. Tutte le volte che i due hanno giocato insieme, uno o l’altro ha finito per segnare, a parte Udine, dove Adriano lasciò il campo per infortunio dopo una manciata di minuti. Vuoi dire che finalmente Recoba ha trovato il senso della sua esistenza in nerazzurro? Sarebbe fantastico, ma ho bisogno di ulteriori verifiche visto che proprio Recoba è stato il simbolo della discontinuità nerazzurra delle ultime annate. Su suggerimento di Stankovic, il Chino ha aperto le danze, segnando un gol straordinario per poi mangiarsene un altro poco più in là, dopo una travolgente azione personale. Una cosa da scendere in campo e strozzarlo all’istante! Poi ancora l’incredibile, meraviglioso, irrinunciabile Cambiasso. Ora torna la vecchia e cara Coppa Italia, con la trasferta di Parma, dove sarebbe opportuno comportarsi da detentori del titolo, al di là del sicuro turn-over. Prendo atto con piacere della crescente sicurezza della retroguardia dell’Inter che è stabilmente la seconda difesa del campionato dopo quella della Juventus. Alcuni miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti e, per favore, vediamo di sottolinearli!
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