11C: Inter-Bologna 2-2
L’Inter gioca bene e pareggia, poi gioca male e pareggia, quindi gioca bene e pareggia. Ormai è diventato un incubo che non ha alcuna spiegazione logica, se non l’odiosa paura di beccare il gol alla prima sortita offensiva dell’avversario di turno. Questa volta il Bologna ha fatto davvero poco per segnare due reti, una conclusione di Cipriani, un corner con mischia e una discesa sulla sinistra di Capuano: risultato un tiro nello speccho deviato da Toldo e due gol, davanti ai due gol dell’Inter e alla solita manciata di occasioni sprecate fin dai primi minuti. Così gli X-men al ‘Cinema Inter’ restano in cartellone e l’amico Stefano Masci li propone addirittura come nuovo sponsor sulle maglie nerazzurre. Ora non è più questione di moduli, singoli o turn-over, è un incubo, spiegabile solo con la paura collettiva di prendere il pareggio appena segnato il vantaggio. Forse ha davvero ragione Nandone Orsi, il vice di Mancini che, presentatosi in sala-stampa ha dichiarato: ‘ In una serata come questa, ne avessimo fatti 5 ne avremmo presi 5!. Carletto Mazzone, il decano degli allenatori, si è guadagnato invece per l’ennesima volta le simpatie della sala-stampa e ha detto cose sagge. ‘Calma’ – ha suggerito – ‘Ci vuole calma!’ L’ho detto anche a Mancini: in questo ambiente c’è troppa pressione e all’Inter sono anni che gira sempre male, ma guai a perdere le staffe: servono cuore caldo e mente fredda’. Mazzone ha ammesso che il suo Bologna è stato tremendamente fortunato, mentre l’Inter è sfortunata da troppi anni: ‘ C’ho n’amico che gioca benissimo a tressette – ha chiuso con una chicca in romanesco – ‘E’ bravo, capisce come deve giocà prima de noartri, ma se nun ientrano le carte, pò esse bbravo quanto ie pare!’ . L’aneddoto è ovviamente riferito all’Inter ma a passar per gli eredi di Paperino, voi sapete, a me non piace. Io non amo il vittimismo e gli alibi e non credo alla sfortuna, soprattutto quando dura in eterno. Ci può essere naturalmente una serata storta, qualche coincidenza sfortunata come con il Bologna, ma quando si pareggiano 9 gare su 11 e non si vince da 15 anni, spiegare tutto sempre con la sfortuna, il Palazzo, gli arbitri regge poco. Con questo ribadisco che Mancini ha le sue colpe e che il turn-over è esagerato, ma il tecnico resta convinto che la sua squadra ideale non sarà mai di undici ma di sedici giocatori: tanti impegni, tanto turn-over insomma! Per il resto le solite cose, anche se il gioco è tornato piacevole, ma resta una magra consolazione. Il distacco dalla vetta è ormai planetario, ma ora m’interessa che la squadra guarisca dal tabù pareggio. Peccato per Sinisa Mihaijlovic, piedi ottimi ma fiato corto: con lui in campo la squadra è corta, l’impostazione da dietro molto più tecnica e ogni punizione può essere letale, ma si perde molto in velocità e stacco, ecco perché servono partner veloci, come Cordoba o Burdisso, che ha iniziato bene ma si è poi perso. Come tutti, più di tutti. L’amico Rob, assiduo compagno vignettistico dei miei editoriali preferisce guardare a Cagliari perché questa volta si è talmente incazzato che ha deciso di protestare con un ‘montaggio’ molto esemplificativo: già… la capacità che ha l’Inter di prendersi a martellate i coglioni è qualcosa d’incredibile, ma ‘martellate’ si può vignettare mentre ‘coglioni’ è meglio di no. Non sta bene.
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