L’ora di Pandev
E’ l’ora di Pandev: tanti anni fa un altro macedone giocò, si fa per dire, nell’Inter con un nome quasi uguale: si chiamava Darko Pancev, prima cobra e poi ramarro, ma il destino di Goran Pandev dovrebbe essere ben diverso. Come Sneijder, arrivato nemmeno 48 ore prima del derby e poi in campo nell’ultima straordinaria stracittadina, così Pandev giocherà domani a Verona contro il Chievo, anche per supplire con la sua duttilità tattica all’ecatombe di centrocampo. L’Inter, ultima a giocare nel 2009, riapre per prima il 2010 al Bentegodi in un orario molto inglese, ma proprio la presenza di Pandev rende l’evento un po’ speciale. Difficile che Goran abbia il ritmo partita, visto che quest’anno non ha mai giocato per la nota questione sindacale con Lotito, ma si è comunque sempre allenato e in nazionale, dove ha potuto fare il suo mestiere, ha segnato caterve di gol: addirittura 7 gol in 4 partite con la sua Macedonia, distribuiti anche ad avversari come Olanda e Spagna, tra amichevoli e qualificazioni ai mondiali. Era dell’Inter è vero, ma forse proprio il suo percorso altrove gli ha consentito di tornarvi da campione, impedendogli una vitaccia da eterno giovane di belle speranze. Un percorso che potrebbe compiere anche Santon e magari proprio alla Lazio nell’affare Kolarov, ma Lotito, e ne ha pieno diritto, sparta sempre più alto. Meglio forse riparlarne a giugno. Intanto Mourinho ha ufficialmente congedato Vieira e Amantino Mancini potrebbe tornare alla Roma, in cambio di Julio Baptista, centrocampista offensivo che apre ulteriori ipotesi tattiche. Intanto in vista della ripresa del campionato a Verona, riecco convocati i giovani Donati e Stevanovic, oltre all’allievo Lorenzo Crisetig, centrocampista friulano, classe 1993. Dovesse giocare anche pochi minuti a Verona diventerebbe a nemmeno 17 anni il più giovane debuttante nella storia nerazzurra di sempre, precedendo Goran Slavkovski, pure lui macedone, e Beppe Bergomi. E tra i convocati riecco Arnatutovic, punito per una raffica di ritardi agli appuntamenti di squadra a Riyad, ma presentatosi ad Appiano con tre ore di anticipo per l’ultimo allenamento, accorgimento che gli ha fatto riguadagnare un posticino tra i convocati. Il suo migliore amico non poteva che essere Mario Balotelli, ma Mourinho al momento preferisce riderci sopra.
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