Colpa di delnero, ‘gnello e marotto-20
Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – venerdì, 24 settembre 2010
E’ una mattinata tremenda per la pattuglia juventina del Bar Sport , dopo il secondo rovescio della squadra di Delneri in quattro partite, questa volta in casa, per mano del Palermo. Il carrozziere calabro-juventino Ignazio Arfuso sembra ancora più nero del solito, tra le macchie di grasso che gli incupiscono ulteriormente il viso già olivastro e la rabbia che gli arruffa riccioli e basette mediterranee color pece. Accartoccia la Gazzetta e vorrebbe quasi mangiarsela, subito prima di tirare un pugno sul frigo-gelati con un rimbombo che per un attimo risveglia pure Dick, il vecchio botolo peloso del Bar Sport che da anni è in stato di morte apparente di fianco al bancone. Il barman Pinuccio però reagisce male: “Uè Gheddafiat, tira un altro pugno che ti fatturo il frigo-gelati e ti mando fuori a pedate – lo rimbrotta – vai a piantare le tende come il tuo sosia fuori di qua”.
L’Ignazio manco lo ascolta: “Mi hanno già rovinato la stagione ‘sti maledetti – s’infiamma – al diavolo delnero, ‘gnello, marotto (Delneri, Agnelli, Marotta,ndr) e compagnia cantante. Hanno fatto una Juve che fa ridere a crepapelle” Provano a consolarlo i milanisti, col postino Donato Briscese in testa: “Tra noi e voi – sospira – non so chi è messo peggio” Il parrucchiere Tonino Tafuri la butta, come sempre, solo sull’arbitraggio: “Mai che ci danno un rigore – si lamenta – anche uno che non c’è. Figurati uno che c’è. Con l’Inter diventano tutti scemi di mano, con noi manco quando stendono Del Piero” Va controcorrente lo studente Boris fuori-corso Abatangelo: “Ho calcolato bene – annuncia –anche se perdiamo la metà delle partite che giochiamo, com’è adesso, comunque ci salviamo”.
Appoggiato col gomito al bancone del bar col tradizionale giubbotto di renna anni ’80 buono per tutte le stagioni e la novità di un paio di finti Ray-Ban a specchio che una persona normale non inforcherebbe nemmeno a Carnevale, il concessionario interista Walter Bordegoni si gode il momento della sua Inter, ingozzandosi con la brioche-specialità del bar, il Mariolone, un parallelepipedo più duro del porfido e ripieno di una marmellata d’albicocche con rughe violacee: “Quasi mi dispiace vedervi così – rincara la dose – non so se fate più compassione voi o pena le vostre squadre, ma magari vi andrà pure peggio” e intanto ride che lo prenderebbero tutti a schiaffi. Il mangiallenatori interista Artemio invece ha i suoi problemi, perché dopo quattro giornate la sua personalissima tabella-esoneri è già sballata, visto che nessuna grande ha ancora cacciato il suo allenatore. Spera almeno in Ranieri “anche se col casino che hanno fatto i romani con gli arbitri – profetizza – domani lo salvano a spese dell’Inter”.
Dal fondo arriva però la puntale chiosa dell’Ambrogio, anzianissimo pensionato nostalgico dell’Inter di Herrera: “Dipende – conclude – se arbitra Lo Bello padre la partita sarà regolare” mentre gli occhi gli si annacquano di Sambuca (20-continua, purtroppo…)
grande, continua cosi…..sei un mito