10C: Fiorentina-Inter 1-1
Nella giornata in cui Juve e Milan rallentano, l’ineffabile Inter non ne approfitta. Altro pareggio a Firenze con un tempo regalato, come con la Lazio. Il bilancio, dal punto di vista dei risultati, è sconfortante con 8 pareggi su 10 gare: di questo passo, con un punto a partita, l’Inter chiuderà il torneo a quota 42 punti, più o meno al decimo posto! Scherzi a parte, oggi come oggi il fatto che l’Inter sia l’unica squadra imbattuta del torneo è una magra consolazione. Probabile invece che il prossimo capitolo della saga cinematografica degli X-Men sia dedicato proprio agli eterni ‘pareggianti’ nerazzurri! Un’espressione che ho già usato in trasmissione e che dev’essere piaciuta all’amico Filippo Sala, che mi ha subito mandato la locandina che vedete qui sotto: Purtroppo negli ultimi tempi l’Inter sembra pure aver smarrito il filo del gioco, e si espone a ripetuti episodi di nervosismo: prima Mancini con la Lazio, poi Adriano in Champions League con il Valencia, questa volta Stankovic. I cartellini rossi, soprattutto se inutili, sono un campanello d’allarme. Occorre evidentemente ritrovare al più presto il buon gioco espresso fino a qualche settimana fa e limitare il turn-over. Finora 16 formazioni diverse in 16 partite hanno impedito di trovare un’ossatura di squadra. Con questo il progetto-Mancini per me deve restare vivo per almeno un biennio: per fortuna ho sempre la sensazione che appena la squadra comincia a giocare mette lì l’avversario e prima e poi lo buca. A Firenze, pochi se ne sono accorti, Mancini ha provato per la prima volta una sua affascinante idea tattica: Adriano punta centrale con alle spalle tre trequartisti come Recoba, Stankovic e Van der Meyde, ma i tre non sono riusciti a tenere le posizioni per tutto il primo tempo, senza contare che l’olandese non è in grado di fare il ruolo che sarebbe toccato a Veron. Adriano, dal canto suo, non ama fare il centravanti-boa ma svaria sulla trequarti e ha così contribuito al fallimento tattico dell’idea. Alcuni hanno poi deluso più di altri: Stankovic è ancora stanco e nervoso, Zé Maria pare narcotizzato, Cordoba farfallone, Recoba ha completamente sbagliato la gara, mentre Oba Martins, che comunque avrebbe dovuto cominciare da titolare, è sempre più impreciso e frenetico sottoporta. Tra i positivi il solito Cambiasso, ma non solo. Javier Zanetti funziona meglio a sinistra che a destra, anche perché sentendosi meno sicuro su quella fascia, porta meno la palla. Non mi è dispiaciuto il rientrante Francesco Toldo che, intervistato da Sky nel finale, mi ha un po’ commosso, con quelle lacrime trattenute dedicate alla famiglia che gli è stata vicina nell’ultimo mese. Toldo deve averla vissuta proprio male la panchina e, come ho già detto, ha pagato secondo me oltre misura colpe non solo sue. Immagino che Mancini, avendoli sotto gli occhi tutti i giorni, sappia esattamente come comportarsi con i suoi giocatori, ma non so se tutto questo abbia fatto bene a Toldo. Il fatto che poi questo sia quasi certamente il suo ultimo anno all’Inter è un discorso futuribile e pericoloso. Chiudo con una citazione per Nando Orsi, alla sua prima panchina nerazzurra, a causa dei tremendi (T)refoloni che, come ci ricorda con grande puntualità l’amico Rob, hanno spazzato via Mancini.
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