RitPUCL: Inter-Basilea 4-1
Dopo il poker sul Basilea non c’è in me nessuna esaltazione (troppe bastonate nel recente passato hanno indurito la mia schiena), non c’è in me nessun volo pindarico (i piedi restano piantati nel cemento fresco). C’è in me solo una certa soddisfazione per aver sposato l’idea di un tecnico giovane e libero di testa ancora prima che arrivasse, l’idea che fosse il contestatissimo patron a fare per la prima volta quello che il cuore gli suggeriva, l’idea di essere comunque ottimista, perché mica si può sempre far schifo. Ho visto lampi di grande Inter: l’azione del raddoppio in collaborazione tra Stankovic e Adriano penso sia piaciuta anche agli irriducibili nostalgici degli anni ’60! Da registrare la difesa, ma questo lo sappiamo da un pezzo: se però Adriano non è ancora al massimo (mi han detto così, ve lo giuro!), devo pensare che anche Materazzi e soci siano ancora lontano dalla condizione migliore. E una buona difesa comincia dagli attaccanti, dai quali deve iniziare il pressing sul portatore di palla avversario molto lontano dalla nostra area. Bene tutti, da Toldo a Recoba, benissimo Stankovic, che credo sia straordinario! Con questo parlo di lampi di grande Inter e i lampi, lo sapete, posson pure esser brevi! Non tutto ha funzionato, ma firmerei ogni giorno per partite come questa: l’avversario non era il Real Madrid, non sarà sempre così, ma son tutte cose che sappiamo a memoria, quindi i gufi restino pure sugli alberi! Ne abbiamo viste troppe per esaltarci per un preliminare, nemmeno nell’amore, o per agitarci al pensiero del futuro. Lo striscione comparso in Curva Nord era azzeccato: invitava a realizzare l’ottimismo! Mi ha sorpreso Zaccheroni, persona che ho stimato: non è elegante dire che l’Inter è una società di merda dopo averci lavorato e, soprattutto dirlo solo dopo aver incassato tutti i soldi spettanti, al riparo quindi da ritorsioni sul portafogli. Magari lo pensa anche Cuper, ma sta zitto. Magari lo penserei anch’io se mi fossi trovato nelle loro condizioni, ma non nel giorno in cui la propria ex-squadra sostiene l’esame più importante: poteva esternare attorno a Ferragosto, quando io e i miei colleghi dovevamo grattare le notizie sui muri per confezionare telegiornali sportivi e articoli sui quotidiani. Che l’Inter non sia una società-modello lo sanno anche gli scolari delle elementari ma, malgrado le figuracce collezionate dalla squadra negli ultimi anni, l’appeal del marchio Inter resta altissimo: i tifosi continuano a moltiplicarsi e ad abbonarsi e Zac questo dovrebbe saperlo bene! Perchè ribadire le negatività che già si sanno? Tornando alla squadra, credo che in extremis avrà anche Cesar e che l’avventura del Mancio nerazzurro sia iniziata con il piede giusto: anche gli ingressi di Vieri e Cruz, che li hanno praticamente tolti dal mercato, sono segnali di grande disponibilità verso l’intero gruppo. Poi il futuro, come sempre, è un’ipotesi!
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