29C: Inter-Fiorentina 3-2
Il modo in cui l’Inter ha superato la Fiorentina, più che il risultato di 3-2, mi ha un po’ tranquillizzato. Dico la verità: ormai fuorigioco per la vetta, temevo che l’Inter avrebbe cominciato a sbracare in campionato, concentrandosi solo sulla Champions League e sul doppio derby di aprile. Invece, anche se arrivare terzi o quarti a questo punto cambia poco, la squadra ha giocato contro la Fiorentina una buona gara e Mancini sembra essere riuscito a far capire alla truppa che il campionato non può essere utilizzato solo come palestra per l’Europa. E’ pericolosissimo fare calcoli, perché abituandosi a non giocare con la giusta concentrazione si rischia poi di non riuscire a recuperarla quando serve davvero. La concentrazione non è un interruttore, ma un abitudine e come tale va continuamente allenata e sollecitata. I tre gol contro la Fiorentina portano le firme di Cambiasso, finalmente decisivo anche sottoporta, Veron, il migliore in campo e non solo nella posizione centrale che adora, e Cordoba, che è già al terzo gol in campionato: magari fosse stato così in forma fin dall’inizio. Sui gol della Fiorentina meglio sorvolare: ho l’impressione che all’Inter riesca a far gol chiunque e comunque, soprattutto sulle palle inattive, ma ormai sono rassegnato, perché questo handicap ci accompagnerà fino alla fine della stagione. Capitolo Adriano: proprio ora che sembrava sulla via del pieno recupero psico-fisico, il brasiliano si è fermato dopo uno scontro assolutamente fortuito con Maresca nel finale del primo tempo. Non ci voleva. L’amico Rob, nella sua vignetta odierna, si è subito precipitato a rappresentare ironicamente un biscione nerazzurro confuso dagli infortuni. Domani pomeriggio si aspetta comunque il primo bollettino medico, quando Adriano sarà sottoposto alla risonanza magnetica. Per ora sappiamo che per uno stiramento al legamento collaterale interno i tempi possono variare da una a quattto settimane. Dipende dall’entità della lesione che, in ogni caso, a prima vista, non sembra grave. C’è inoltre una componente soggettiva: Adriano non è uno che si tira indietro, ma la sua possente struttura fisica non favorisce certo una ripresa rapida da certi infortuni. Ma al primo derby mancano 17 giorni e potrebbero anche bastare. Chiudo però una cortesia ad una certa parte dei tifosi nerazzurri: l’infortunio di Adriano è capitato, fa incazzare, ma non va vissuto come un dramma. Se il Milan ha battuto il Manchester due volte senza Schevchenko, l’Inter può battere il Milan due volte senza Adriano. Voglio suggerire di non cominciare con il solito vittimismo funereo e con la logica del lamento ad ogni costo, come se il derby fosse già stato perso prima di giocarlo. Ricordo un derby di campionato nella stagione 1999-00, quella con Marcello Lippi in panchina, vinto strameritatamente dall’Inter con il tandem d’attacco Zamorano-Recoba. I titolari Vieri e Ronaldo erano fermi ai box e, prima della partita, sembrava che il Milan dovesse fare una carneficina. Ricordo che Beccalossi ed io lasciammo l’auto nel parcheggio dello stadio e ancora prima di entrare allo stadio ci pareva di essere già sotto di due gol, a sentire i tifosi nerazzurri attorno a noi. In campo invece si vinse alla grande! Io spero che Adriano riesca a giocare almeno la gara di ritorno ma, non dovesse farcela, Vieri, Martins e compagni sono in grado di vincere entrambe le partite.
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