30C: Bologna-Inter 0-1
Inter inedita a Bologna, con soli quattro titolari in campo e un nuovo modulo: un 4-2-3-1, che ha ricordato quello usato spesso da Mancini nei suoi anni laziali. La squadra non ha sbracato, volgendo subito la gara a suo favore, grazie al gol-partita dell’ex Cruz dopo soli quattro minuti. Resta solo nei ricordi e, fortunatamente non nel tabellino, la solita distrazione difensiva su palla inattiva che ha consentito a Tare di sovrastare Cordoba e battere Toldo. Buon per l’Inter che il guardalinee Niccolai, bravissimo nella circostanza, abbia rilevato un fuorigioco difficilissimo da scorgere. Peccato che l’altro guardalinee, Ivaldi, abbia invece annullato per un fuorigioco inesistente il primo gol in questo campionato di Andy Van der Meyde, apparso forse il più tonico tra le seconde linee utilizzate da Mancini. Era importante recuperare, anche psicologicamente qualche giocatore come Karagounis, assurdamente sottovalutato e Coco, che ha finalmente giocato 90 minuti in campionato, cosa che non gli capitava da un’eternità: esattamente dal 9 novembre 2003 in Inter-Ancona 3-0, nona giornata dello scorso torneo. Materazzi, uscito per una botta nel finale, si è confermato più affidabile di Mihajlovic sui palloni alti, ma Mancini per martedì sera sembra voler puntare ancora sul serbo, che ha comunque piedi migliori e una maggior pericolosità sui calci piazzati. Difficile dire in quale misura la vittoria di Bologna, e parallelamente il brutto pareggio casalingo del Milan a San Siro con il Brescia, possano valere per la stracittadina di martedì sera, che per l’Inter vale una stagione. Adriano ha lavorato anche oggi oltre mezz’ora con il pallone e si candida seriamente per un rientro in campo che ha dell’incredibile, ma nessuno può dire, nemmeno lui, cosa proverà poi nell’accennare i suoi proverbiali cambi di direzione. Purtroppo i movimenti in allenamento sono controllati, nel senso che non vi sono l’adrenalina, la pressione psicologica che si provano in una partita vera, situazioni impossibili da simulare finché non si provano. Certo, se Adriano dovesse davvero presentarsi in condizioni accettabili, non esiterei a parlare di miracolo. Ora le prossime 48 ore diventano importantissime dal punto di vista psicologico: Mancini deve obbligatoriamente inventare qualcosa che possa consentire all’Inter di bucare finalmente la difesa a muraglia del Milan, cosa che quest’anno non si è ancora verificata. Potrebbe anche essere il modulo usato a Bologna, con un’unica punta, un’idea che Mancini aveva anche per il primo Euroderby di andata, salvo poi cambiare rotta. Credo che la rimonta sia difficile, soprattutto per il fatto che l’Inter non può assolutamente prendere gol, ma nel calcio nulla è impossibile: val la pena di crederci, e per crederci davvero, forse occorre una gara folle, come negli ultimi minuti con la Juventus per intenderci, senza schemi e senza punti di riferimento, alla baionetta ma non allo sbaraglio. Forza Inter!!!
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