8iRitUCL: Inter-Porto 3-1
Su azione aveva smesso con una tripletta il 4 dicembre scorso con il Messina, su azione e con una tripletta l’Imperatore Adriano ha ricominciato. Tre gol al Porto, ora dieci in totale in Champions League dov’è capocannoniere. Il Porto, lo avevo detto, è tra le squadre più scarse d’Europa, ma l’Inter ha rischiato di complicarsi la vita per colpa di una tensione maligna che l’ha attanagliata fin dall’inizio, subito dopo l’1-0 al 5° minuto di gioco. C’era tutto da perdere con Juve e Milan già qualificate e con i fantasmi del passato che spesso si frappongono tra i giocatori e il pallone. Ora l’Inter è tra le otto migliori squadre d’Europa: se si convincesse una volta per tutte della sua forza, potrebbe davvero fare cose bellissime. Se solo riuscisse a giocare senza paura, nessun traguardo sarebbe proibito. Invece l’Inter, più che degli avversari, finisce spesso per aver paura di se stessa. Tre gol comunque non si fanno per caso e testimoniano che Adriano sta forse tornando lui. Tant’è che l’amico Rob si è sbizzarrito con le sue vignette, finalmente positive, tra Adriano e il Porto ‘bevuto’ dai nerazzurri. Ho vissuto la partita con animo sempre positivo, anche dopo il gol del Porto, solito regalo di una difesa allegra, punita dall’anziano Jorge Costa. Poi il sontuoso assist di Veron che ha lanciato Adriano verso la tripletta ha spazzato via qualsiasi ombra. Credo che in questo prepotente ritorno al gol di Adriano abbia qualche merito anche Massimo Moratti che ieri si è comportato da vero presidente. Dopo aver parlato con Mancini, il patron ha chiamato Adriano nel suo ufficio attorno alle 19. Sono stato il primo a scoprire, assolutamente per caso, questo incontro che l’Inter, chissà poi perché, voleva tenere segreto. Un colloquio di un quarto d’ora nel quale Moratti ha evidentemente toccato le corde giuste. Il patron sa come parlare ai giocatori, questo lo so per certo e, ha fatto bene a parlare con Adriano prima di una gara come questa, anche per evitare che le incomprensioni, finora superabili con Mancini, potessero degenerare nell’ennesimo proverbiale scontro di casa Inter, tipo Baggio contro Lippi, Seedorf contro Tardelli, Ronaldo contro Cuper e Vieri contro Zaccheroni. Ora si attende l’urna di Nyon, dove occorre un po’ di fortuna, per pescare il miglior avversario possibile in questo periodo. Ecco nei sorteggi si può anche scomodare la dea bendata, che spesso invece molti chiamano in causa, insieme alla sorella brutta, la sfiga, per spiegare comportamenti che sono invece frutto di abilità o di negligenza prima che di circostanze favorevoli o contrarie. Personalmente mi piacerebbe il Liverpool, ma con tre italiane qualificate ai quarti temo che il derby fratricida sia assai probabile.
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