Ronaldo 2, la vendetta?
Fino a qualche tempo fa dire che Ronaldo poteva tornare all’Inter era come dire di aver visto un asino che vola, come si diceva da bambini, o un dromedario far la spesa a Brugherio. Assurdo, insomma. Ma è il calcio il vero teatro dell’assurdo, altro che le opere di Beckett o di Ionesco. E oggi di un possibile ritorno di Ronaldo in nerazzurro si parla apertamente: Moratti non ha mai respinto l’idea, almeno in linea di principio. Qualche mese fa, quando Adriano solcava a suon di gol ogni area di rigore, più che a uno scambio, l’ipotesi suggestiva era riunire all’Inter i due fuoriclasse brasiliani del gol. Ora le difficoltà di entrambi nelle rispettive squadre, insieme a presunti rapporti non idilliaci con i rispettivi allenatori, sembrano rafforzare l’idea dello scambio. Il ritorno di Ronaldo, che è sempre connesso all’Inter anche se non vi gioca più da tre anni, spacca i tifosi: quelli che non capiscono che il mercato non si fa più con i forzieri di una volta li vorrebbero entrambi in nerazzurro; per altri Ronaldo resta comunque il più forte del mondo e, via quel cattivone di Cuper, responsabile per alcuni anche del buco nell’ozono, è naturale un ritorno non solo di fiamma, anche sacrificando Adriano; per altri ancora, dopo quello che è successo, Ronaldo non esiste più nemmeno in fotografia. Ma poi, si sa, al primo gol da fenomeno a San Siro, tutti dimenticherebbero tutto. Certo il suo opportunismo a volte è disgustoso: i messaggi d’amore di Ronaldo all’Inter si moltiplicano ogni volta che lui s’inceppa al Real, dove ha sempre sofferto di non essere la stella polare che era qui, ma solo un puntino luminoso in una costellazione che giocoforza lo inghiotte. Oggi un ritorno di Ronaldo all’Inter appare ancora più difficile di uno scambio con Adriano, ma nessun addetto ai lavori, nemmeno Mancini, è pronto a giurare che non accadrà mai. E questo perché tra Ronaldo e Moratti resiste un filo invisibile che, da uno dei due capi, prima o poi, il destino potrebbe anche riavvolgere.
Caro Gianluca, al pari di Orson Welles ho sempre creduto che la stampa sia il “quarto potere”. Pertanto, se ritieni di avere anche un minimo potere all’interno del dibattito calcistico che ruota intorno a quel pazzo pianeta che si chiama Inter, considera l’ipotesi di spingere con le tue argomentazioni la società Inter e quella parte di popolo nerazzurro che è scettico sul ritorno di Ronaldo, a fare in modo che l’Inter riaccolga a braccia aperte il suo grande figliol prodigo.
Scudetti e coppe si vincono coi campioni. Non coi giocatori alla Cruz e alla Kily Gonzales. Oggi, sul mercato, l’Inter che campione potrebbe prendere?
Solo Ronaldo, se ci pensi. Non ha i soldi per comprare nessun altro. Ronaldo potrebbe permetterselo perché il Madrid le è debitore e perché porta in dote un sacco di sponsors. Bisogna essere realisti nella vita. Al calcio si vince coi buoni giocatori e l’unico campione che c’è in giro che potrebbe approdare quest’anno all’Inter è Ronaldo. Lasciarselo scappare sarebbe la pecca più grande di una gestione che ogni anno commette degli errori. Ma questo sarebbe quello più imperdonabile, perché Ronaldo attende solo una chiamata di Moratti.
L’ingaggio di Ronaldo non è affatto un problema dell’Inter. Questo se puoi ricordalo in trasmissione. Lo pagherebbe indirettamente la Nike che se ti ricordi garantiva all’Inter una decina di miliardi in più ogni anno per il semplice fatto di avere Ronaldo in squadra. Senza contare l’aumento degli ingaggi per le amichevoli, i diritti tv e così via.
Lasciarsi scappare Ronaldo una seconda volta sarebbe l’errore più grande della gestione Moratti.
Facciamo in modo noi tifosi e giornalisti che non lo commetta.
Considero Ronaldo un traditore e un opportunista. Non lo rivorrei nemmeno fosse l’ultimo calciatore sulla Terra. Mi disturba anche vederlo in foto su una rivista.