9C: Milan-Inter 3-4
Un derby d’altri tempi. Spettacolare e vinto dall’Inter 4-3, un punteggio inedito nei 264 confronti precedenti, frutto di un colpo di scena dopo l’altro. Sicuramente il derby più emozionante della mia ventennale carriera di giornalista sportivo. Il Milan non incassava quattro gol in una stracittadina da più di 32 anni: dall’1-5 datato 24 marzo 1974, dai tempi di Mazzola e Rivera, Boninsegna e Chiarugi. L’Inter sembrava aver già archiviato questo incredibile derby a inizio ripresa quando Ibrahimovic ha triplicato il vantaggio nerazzurro, dopo le reti nel primo tempo di Crespo e Stankovic, migliore in campo per l’eurogol personale e per gli assist proprio a Valdanito e a Ibra. E invece a quel punto il derby ha preso la strada del thriller: prima il Milan ha accorciato con un tiro di Seedorf deviato da Cordoba, poi l’Inter ha riallungato con Materazzi, espulso per quell’assurda regola che impedisce di celebrare i propri gol coprendosi il volto con la maglia! Con l’Inter in inferiorità numerica e timorosa di sciupare una serata magica, il Milan si è rifatto sotto prima con Gilardino e poi con Kakà finché il fischio finale di Farina non ha decretato il tripudio nerazzurro e la delusione rossonera. Ha vinto l’Inter giocando con merito finché il confronto è rimasto in parità numerica, ma riconosco al Milan l’onore delle armi per la grande generosità con cui ha interpretato la gara, fino al disperato assedio finale con Dida che si è spinto in attacco lasciando sguarnita la porta come si fa nell’hockey su ghiaccio. Il grande risultato conferma l’Inter in vetta al campionato a quota 21 punti, 14 in più del Milan, virtualmente fuori dal giro scudetto: anche senza penalizzazione lo scarto sarebbe di 6 punti, questi ultimi inflitti ai rossoneri non dalla giustizia sportiva ma dal campo. Eppure secondo Galliani l’Inter avrebbe dovuto essere riacciuffata entro Natale. Oddio, può anche essere, visto che di qui a Natale ci sono ancora nove partite! La piega presa da questo derby offre tonnellate di spunti e ore di talk-show: da una parte e dall’altra i temi per dibattere non mancano. Sul fronte Milan, Ancelotti ha completamente sbagliato lo schieramento nel primo tempo, come dimostra il fatto che si sia poi giocato tutti e tre i cambi a inizio ripresa, come un giocatore di poker quando chiede quattro carte nella speranza di un miracolo che lo salvi. E che dire poi dell’ultimo mercato rossonero: non si è pensato seriamente a Crespo e non si è preso Ibrahimovic, giustizieri del dery e, persi i migliori, si è cercato di rimediare con Ricardo Oliveira, una buona terza punta, ma nemmeno lontano parente dello Sheva che segnava ad ogni derby. Sul fronte Inter, non c’è tranquillità nemmeno con un triplo vantaggio, ma ha ragione il Mancio a zittire chi parla di rimonte, perché rimonta è quando si vince o almeno si pareggia una gara davvero compromessa e nè il Chievo nè il Milan l’hanno fatto, mentre una vera rimonta è riuscita proprio all’Inter in Supercoppa con la Roma. Poi ha certamente sbagliato Materazzi a farsi espellere in pieno orgasmo post-gol a partita non ancora chiusa, ma Matrix un gol nel derby l’ha sempre sognato ed è un miracolo che non si sia denudato, tant’è che lo stavo facendo pure io e lui a bordo campo, benché espulso, ha continuato come se nulla fosse. E discutiamo pure sulla scenata finale tra Vieira e Mihajlovic per la mancata sostituzione del francese infortunato, ma il Mancio aveva già Ibrahimovic e Crespo acciaccati e ha obbligato il lungagnone bizzoso a stringere i denti fino alla fine. Si prendano pure a sberle tra loro, mi interesssa addirittura meno dei rischi che si correranno martedì in Champions a Mosca dopo un derby così tirato. Passa tutto in secondo piano davanti alla gioia che mi ha dato un derby come questo. Non lo dimenticherò mai. Grazie Inter!
Ciao Gian Luca, è un po’ grottesco che ti scriva, visto che il derby non l’ho visto, e questo perchè è dall’inizio dell’anno che sono stanco e nauseato da questa squadra, e quindi, come la curva nerazzurra lo scorso anno, ho lasciato vuota la mia parte di cuore rossonera, con uno striscione simbolico che recita “NON CI SONO PERCHE’ NON CREDO PIU’ IN VOI”. Non so francamente dove finiscano i nostri demeriti e dove inizino i meriti di un’Inter che quest’anno è la squadra più forte di tutti. Quindi come prima cosa posso immaginare di aver perso contro un grande avversario. Congratulazioni! Tuttavia quando sento che Ancelotti ha cambiato tre giocatori in un battibaleno, il che dimostra che dovrebbe fare una visita psichiatrica per manifesta mancanza di lucidità, quando vedo il gol di Ibra in cui la sciagura Dida ne combina un’altra, e quando sento gli amici, oltretutto interisti, che dicono “Avete avuto carattere, i tifosi giustamente applaudivano” m’incazzo, perchè l’onore delle armi non mi interessa, questo è squallido romanticismo, io voglio vincere, e quando ho perso, e la ferita metaforicamente sanguina, è inutile arrivare con un fazzolettino, poichè una ferita sanguinante ha bisogno di essere medicata e non tamponata. Perdonami la metafora truculenta, ma voglio dire che sono stufo del buonismo di una squadra che ormai è cadavere di sè stessa, come una grande rockstar che celebri per le vecchie canzoni, ma che ora non ha più niente da dire, e ripete all’età di 50 anni i gesti che l’hanno reso leggenda quando ne aveva 30. Basta prometterci giocatori irraggiungibili come Ronaldinho, basta spacciare il povero Oliveira per un giocatore da Milan, basta avere sempre gli stessi centrocampisti: si abbia il coraggio di cederne qualcuno per puntare sui giovani. Basta Ancelotti, con le sue idee fisse e i soliti difetti di non saper leggere la partita e di intervenire quando ormai è tardi. Si cambi la struttura di questa squadra, e piantiamola con questo buonismo. Preferisco un avversario che mi guarda in cagnesco perchè l’ho battuto piuttosto che uno che ride sotto i baffi e dice “Andrà meglio la prossima volta”. Tra i principali errori dell’Inter del passato c’è stato anche questo aspetto. Un salutone, Davide.
Ciao Gian Luca molte volte ti ho scritto per prenderti in giro dopo le nostre vittorie nei derby e euro-derby (speriamo che non si ripeta quest’anno perché penso che in due partite ci fareste fare una figuraccia), ma questa volta devo farvi i complimenti. Per la prima volta in 20 anni di stracittadine viste a San Siro dal mio seggiolino ho guardato un Inter dominarci per quasi tutta la partita quindi giusto così! Onore hai vincitori! Però ho visto la nostra unicità di tifosi: noi non lasciamo lo stadio vuoto sul 4-1 e il MILAN-MILAN che si è alzato dagli spalti al fischio finale è stato da brividi. Diciamo che per anni siamo stati la squadra più forte di Milano con i tifosi più forti: adesso ci è rimasto solo il secondo primato. In qualche modo ci si deve pur consolare. Scherzi a parte, purtroppo qust’anno siete una spanna sopra tutti, anzi adesso che ci penso bene, assomigliate sempre più alla Juve Eh..Eh..Eh…Brutta metamorfosi caro Gian Luca. Ciao. Daniele.
Carissimo Gian Luca, sono stato veramente soddisfatto per la grande serata del derby, anche se preferirei che la squadra fosse un po’ più equilibrata, curasse di più la concentrazione e la fase difensiva, specialmente quando è in vantaggio di due o tre goal. Temo però che questo comportamento sia un po’ lo specchio della personalità di Mancini e Mihajlovic che sono stati grandissimi campioni, ma molto umorali. L’Inter è proprio una squadra pazza , oggi più che mai: speriamo alla fine di raccogliere qualcosa, anche fra polemiche e liti tipo Vieira e Sinisa. Ciao. Gianmario.