And4iUCL: Inter-Villarreal 2-1
Era fondamentale tornare subito a vincere ritrovando i gol degli attaccanti contro il modesto ma tignoso Villarreal. Il risultato di misura ovviamente non consente alcun rilassamento ma l’Inter, unica italiana ad aver vinto, resta più che mai favorita per l’ingresso in semifinale, sempre che si comporti da Inter. Con un gol in più, la trasferta in Spagna sarebbe stata assai più tranquilla ma, al di là di scaramanzie e tensioni, cerchiamo di essere ottimisti, almeno quando si vince. All’Inter va il merito di aver saputo reagire da grande squadra dopo essere stata colpita a freddo dal gol di Forlan dopo nemmeno un minuto. Un’altra disattenzione di Wome, ma non solo sua, pagata a caro prezzo. Registriamo però anche note liete: un monumentale capitan Javier Zanetti, il migliore in campo e i gol degli attaccanti. Quasi nessuno alla vigilia voleva infatti Adriano titolare, ma Mancini ha avuto ragione a riproporlo. Quel suo provocatorio ‘ora i campioni facciano i campioni’ alla vigilia è suonato più o meno come un ammonimento ai titolari: voi vi siete cacciati in questa situazione e ora tocca a voi tirarvi fuori. Per questo non hanno giocato Cruz e Pizarro, non per altro. Adriano e Martins avevano l’obbligo di dare delle risposte e le hanno date. E vale lo stesso discorso per Recoba, abbattuto però da un calcione a tradimento di Pena. E comunque, quando nel tabellino marcatori finiscono gli attaccanti più discussi non è mai una cosa negativa. Che poi Adriano e Martins sappiano, possano e debbano dare di più è talmente scontato che non vale nemmeno la pena di tornarci sopra. Vorrei evitare critiche esagerate, almeno quando il risultato è positivo, anche perché ci pensano già molti di voi e di noi, ma certe volte proprio non ci riesco: e quindi parto con un piccola lettera aperta a Oba Martins, perché il suo atteggiamento polemico dopo il raddoppio non mi è piaciuto per niente. Che fa Oba, il Vieri della situazione? Bobo, dopo oltre 100 gol in serie A, poteva anche permetterselo, lui non ancora. Se solo si riguardasse, Martins si accorgerebbe di aver offerto finora un rendimento scadente e quindi le critiche ci stanno. Essere un campione o, meglio, provare ad esserlo, prevede onori e oneri. Quest’anno Martins avrebbe dovuto fare l’atteso salto di qualità e dimostrare tutto il suo valore, invece ha vissuto una preoccupante involuzione, magari dovuta alla partecipazione alla Coppa d’Africa, ma questo resta da stabilire. Certo un Oba di alto livello quest’anno avrebbe potuto teoricamente mascherare la crisi di Adriano, invece l’ha involontariamente acuita, offrendo prestazioni modeste condite da errori incredibili sotto porta. Me lo ricordo Martins solo due anni fa, quando timido e spaurito, arrivava alla Pinetina con una borsa dell’Esselunga, con Vieri che gli faceva da chioccia e lo proteggeva. Ora il ragazzo sfreccia con le sue auto da fantascenza sulle strade con l’aria di chi è diventato grande. Anzi a volte sfreccia così forte da perdere in un baleno tutti i punti della sua giovane patente! Due anni fa sfrecciava in campo, ora sfreccia in auto, ma accetto tutto. Quello che si è conquistato finora, Martins se l’è sudato e meritato. Il problema adesso è mantenerlo, evitando magari certi eccessi notturni, almeno nei momenti in cui si è sotto pressione. Dovrebbe ascoltare Mancini che da un anno e mezzo sta provando ad inculcargli alcune nozioni tattiche che farebbero bene a lui e alla squadra, ma il ragazzo ha la testa dura. Martins però all’Inter vuole bene ed è giusto che l’Inter e i suoi tifosi lo abbiano adottato. A volte io mi arrabbio esageratamente con lui perché vorrei che fosse diverso da tanti altri che sono passati di qui. Cosa vuol dire guardare il mondo con aria incattivita dopo un gol nemmeno da cineteca? In fondo la gente nerazzurra chiede solo di poter amare i propri beniamini e diventarlo è molto più facile di quel che si creda. Davvero Oba pensa di essere stato criticato ingiustamente? Lo dimostri in campo. Quando mi accorgo di essermi sbagliato a pensar male, sono la persona più felice del mondo.
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