Dal work-shop Inter
Sono reduce da tre giorni di work-shop con l’Inter a Laguna Chia in Sardegna. Questo genere di appuntamenti, diventati ormai un ‘must’ per le grandi società, sono una ghiotta occasione per i giornalisti per occuparsi anche del calcio non giocato, inteso come sponsor, marketing, brand, merchandising e tutti quei concetti che un mio conoscente al Bar Sport etichetta come ‘danèe ch’ el Moratti porta a cà’ (i denari che Moratti e l’Inter incassano, per chi non è di Milano, ndr), in opposizione ai ‘danèe ch’el Moratti spend’ (i denari che Moratti e l’Inter spendono, per chi non è di Milano, ndr). E a questo proposito, il marchio Inter gode di ottima salute e ‘tira’ come non mai, al di là del lungo digiuno in termini di grandi vittorie. Lo slogan ‘Io sono interista’, coniato per l’attuale campagna abbonamenti, appare quanto mai azzeccato in un momento in cui si può essere ben orgogliosi di affermarlo, anche in relazione alle disavventure ‘giudiziali’ delle rivali di sempre. Soprattutto, il work-shop è un’opportunità per una lunga e informale chiacchierata con l’azionista di maggioranza, puntuale come sempre, oltre ad un minimo di puro ‘cazzeggio’ in spiaggia, quest’anno ridotto al minimo per via delle partite dei Mondiali. Insomma c’è di peggio nella vita! In ogni caso, ai giornalisti presenti il compito di testare ogni estate l’umore di Moratti, interpretadone le dichiarazioni allo scopo di capire che tempo fa in casa Inter. Nessun annuncio ufficiale, anche se Grosso è già fatto e su Luca Toni il rallentamento pare assolutamente di facciata, in attesa della conclusione del maxiprocesso di calciopoli. Moratti è parso rilassato e tonico come non mai e spero sia ancora convinto fino in fondo della scelta Mancini, anche se dovrà spiegargli quanto sarebbe opportuno, secondo lui, trattenere Materazzi, Recoba, Martins e Adriano, a meno che non arrivi per quest’ultimo un’offerta alla Shevchenko. Mancini è in barca, speriamo sia altrettanto rilassato perché sui succitati avrebbe forse qualche obiezione. Poi Moratti ha guardato Brasile-Ghana in pubblico, entusiasmandosi più per Ronaldo che Adriano e noi, al di là della miglior qualità del gol di Ronaldo ripsetto a quello di Adriano, abbiamo trovato ulteriori conferme di quel che da tempo sappiamo: per Adriano Moratti prova affetto, per Ronaldo amore vero. Con il cuore Ronaldo lo riprenderebbe subito, con la ragione no. Chi vincerà tra cuore e ragione? Beh, che il Massimo sia uomo di grandi sentimenti non lo dico mica io…
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