14C: Fiorentina-Inter 0-2
Se il valore di una gara si giudica anche e soprattutto dalla caratura dell’avversario è innegabile che quella giocata dall’Inter a Firenze rasenti la perfezione. Stavolta l’Inter mi ha impressionato e io non sono un tipo che, dopo oltre vent’anni di partite viste e straviste si possa meravigliare facilmente. Onestamente pensavo ad un pareggio, risultato già di per sé degno, viste le qualità della Fiorentina e calendario alla mano, ma l’Inter ancora una volta ha saputo andar oltre. Dopo mezz’ora la partita era già sul 2-0 per l’Inter e virtualmente chiusa, a differenza del campionato che resta aperto, perché la Roma tiene comunque botta e il suo ritardo dall’Inter è dovuto solo alla sconfitta nello scontro diretto. Il problema, per le rivali, è che l’Inter ha già vinto a Roma e a Firenze, e ha pareggiato gigioneggiando a Torino con la Juventus, ma al ritorno gli scontri diretti saranno tutti a San Siro. E più che attraverso i risultati, la poderosa forza di questo incredibile gruppo pare ora esprimersi con la qualità del gioco. Alla lunga ogni avversario finisce stritolato! A Firenze Cambiasso e Zanetti hanno oliato meccanismi perfetti e solo la miglior prestazione stagionale dell’ex Frey ha evitato ai viola un passivo peggiore. Tutti bravissimi, anche Cordoba, che ogni tanto pare quello più distratto in una difesa che è l’unica del campionato ad essere ancora in cifra singola con sole 8 reti subite. Intanto, giornata dopo giornata, si stabiliscono piccoli record, esattamente come accadeva un anno fa: così l’Inter è l’unica squadra dei campionati professionistici italiani ad essere imbattuta ed è anche l’unica ad aver mandato in gol undici giocatori diversi. Uno dei questi è il cileno Jimenez, piccolo maghetto della tecnica e sono contento che sia stato proprio lui a sboccare la partita con il primo gol in campionato che segue quello di qualche giorno fa in Champions. Seguo Jimenez dai tempi della Ternana e ho sempre pensato che con le sue doti potesse diventare un grande giocatore. Chissà che non sia proprio lui il trequartista di classe e fantasia che manca all’Inter. In fondo il dopo-Figo è dietro l’angolo. Il raddoppio, che ha chiuso la partita, porta la solita firma: Julio Cruz, al quinto centro in cinque partite. Non so più cosa dire su El Jardinero: ora in campionato è perfino capocannoniere dell’Inter con Ibra a quota 7 reti! Il titolare al fianco di Zlatan oggi è lui, poche storie! E a proposito di Ibrahimovic, è stato proprio lui a donare ai compagni entrambi gli assist capitalizzati in gol! Oggi Ibra si diverte e si vede: in campo fa quel che vuole, se non segna, fa segnare o gioca a flipper con Frey: destro, sinistro in un botta e risposta che ha infiammato il pubblico.
Da incorniciare quello che a Firenze è accaduto prima e dopo la partita. Il minuto di raccoglimento in memoria di Manuela, la moglie di Claudio Cesare Prandelli, è stato il primo vero minuto di silenzio che ho sentito in Italia. Impressionante! 43.000 spettatori muti, come impone la circostanza: nemmeno un battito di ciglia in una Nazione dove si applaude pure quando si atterra in aereo, cafonata tipicamente latina. E il cosiddetto ‘terzo tempo’ mutuato da rugby e hockey a fine partita, con i calciatori della Fiorentina su due ali a complimentarsi con quelli dell’Inter che filavano nel sottopassaggio, è da ripetere al più presto in tutti gli stadi. Sinceri complimenti alla Fiorentina, che ha inaugurato questa splendida abitudine, malgrado la Lega pretendesse una richiesta per iscritto. Della Valle lo ha fatto lo stesso, fregandosene della burocrazia, e guai se dovessero multarlo! Questo è sport, come piace a me. Quasi quasi rimetto le Tod’s!
Ciao Gian Luca, l’ormai abusato ‘terzo tempo’ è la festa che avviene SOLO dopo le partite di rugby, alla sera, lontano dal campo, in un pub o altrove, e non è il gesto che calciatori della Fiorentina hanno fatto domenica scorsa. Quella è un’usanza del rugby che vede i vincitori e sconfitti applaudirsi a vicenda e e si chiama ‘corridoio’. Negli altri sport esiste il saluto a fine gara: nell’hockey su ghiaccio, nella pallavolo, ma non nel basket. E’ apprezzabile l’iniziativa della Fiorentina, ma non credo che, imposta dall’alto, restituisca la mentalità ‘sportiva’ al calcio. Lo si faccia fare ai bimbi, si lavori sul futuro, la nostra ormai è una generazione persa,. Infine non si creda che nel rugby il ‘corridoio’ sia sempre apprezzato. Ho sentito fior di campioni sconfitti ritenere quel momento il peggiore della partita.