Recoba contro Mancini
Alvaro Recoba torna a San Siro per la gioia di Massimo Moratti che lo ha prestato al collega presidente Urbano Cairo senza nemmeno prevedere un diritto di riscatto a favore del Torino, cosicché il Chino a giugno tornerà forzatamente nerazzurro. E, come sempre accade quando un illustre deluso affronta la sua ex-squadra, ecco puntuale la dichiarazione ad orologeria! Non potendo per dignità chiamare in causa il ‘salvadanaio’ Moratti, il Chino se l’è presa con Mancini, reo come tutti i precedenti tecnici dell’Inter, di non averlo capito. “Tra me e il Mancio non c’è mai stato feeling. Vediamo le cose diversamente – ha affermato Recoba – lui è fortunato perché è arrivato all’Inter al momento giusto, in tutti i sensi”. Questo è certamente vero ma la fortuna bisogna meritarsela e Mancini lo sta facendo alla grande. Anche Recoba è molto fortunato, visto che ha trovato in Moratti un padre affettuoso e assai munifico in rapporto al suo lavoro decennale. La fortuna non è una colpa, lo è invece l’invidia. Il Chino ora può consolarsi con quella parte del pubblico di San Siro che lo ha sempre apprezzato, oggi ancor di più proprio perché rende i suoi servigi ad un’altra squadra. Recoba è il classico calciatore bello da vedere, ma possibilmente in un’altra squadra! Mancini ha replicato da gentleman allo stato d’animo di colui che, per una ragione o per l’altra, mai è riuscito a trasformare l’indubbia qualità in valore aggiunto per la squadra. Insomma, non se l’è nemmeno filato, visto che i successi dell’Inter continuano a prescindere da Recoba. Sarebbe bello che Recoba la differenza cominciasse a farla almeno nel Torino, perché finora sta facendo pochino anche lì. Il Chino resta più un’ideologia che un calciatore e dovesse pure trascinare il Toro all’impresa a San Siro, nulla cambierà, perché a giugno papà Moratti lo riporterà in nerazzurro e sarà un’altra storia, o meglio, la solita storia.
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