Tutti vogliono l’Inter. E il Mancio?
C’è stata un’epoca, dieci anni praticamente, in cui pareva che i protagonisti del calcio volessero evitare l’Inter piuttosto che sceglierla. Per alcune stagioni i big dovevano essere stapagati rispetto alle rivali storiche per indurli a vestire la maglia nerazzurra. Altri tempi, perché oggi lamusica è diversa. Oggi l’Inter va di moda in tutto il mondo e non solo per gli effetti di Calciopoli, ma perché pare aver finalmente trovato quella stabilità dirigenziale e tecnica che Moratti avrebbe dovuto imporre fin dal suo arrivo. L’ansia di vincere subito e a tutti i costi, però, ha sempre giocato brutti scherzi. Oggi il mondo, dall’Europa al Sudamerica, trabocca di campioni e campioncini che sognano l’Inter perché, si dice, c’è finalmente tutto per vivere un periodo di stabilità e di occasioni professionali rare di questi tempi. Dovessero arrivare anche i successi, sarebbe l’ennesima conferma dell’assunto che lo scudetto si vince in società ben prima che sul campo. Gli ultimi due grandi nomi che tra i propri ‘desiderata’ avrebbero l’Inter per il loro futuro immediato sono quelli di Amantino Mancini, corteggiato da tempo dall’Inter e oggi sostituto ideale di Luis Figo, e José Mourinho che si sarebbe stancato di Abramovich e secondo fonti anglo-portoghesi avrebbe confidato ad amici e del Chelsea di essere in cerca di casa a Milano. Più percorribile la pista del brasiliano della Roma Mancini che quella che conduce al tecnico portoghese, anche perché Roberto Mancini non è mai stato così a suo agio sulla panchina nerazzurra e, a sentire Moratti, il rinnovo è solo una formalità, anche se oggi il patron si è lasciato scappare una frase assai sospetta:”Io Mancini lo terrei per altri anni” – ha confidato il Presidente dell’Inter – “ma bisogna essere d’accordo in due!” Segno che permane una situazione di stallo e che il tecnico continua ad aver qualche dubbio se sia davvero il caso di lasciar correre l’infatuazione che il suo presidente ebbe lo scorso maggio per Fabio Capello, quando lo contattò per interposta persona definendolo il migliore tra gli allenatori. Forse il Mancio sta solo prendendosi le sue rivincite, oltre che sul campo, nei confronti di chi ha dubitato sulle sue capacità ma un fatto è certo: questa benedetta firma non è proprio solo una formalità!
Ciao Gian Luca, come dice Mancini, ora ci sono questioni più importanti che mettersi a discutere di “quattrini” e quant’altro concerne il rinnovo del suo contratto. Ora si deve pensare a fare bene e a vincere – come sta avvenendo dall’inizio di questa stagione – senza distrazioni. Non si possono però non fare considerazioni sul suo rinnovo contrattuale: pur essendo da sempre convinto “manciniano”, l’Inter, anche senza l’attuale allenatore, deve essere in grado di lottare per i traguardi che le competono. Una grande squadra è fatta di programmi e strategie che vanno al di là degli uomini. Spero che Roberto resti, perchè è bravo, serio, preparato, “profondamente interista” e quest’anno pure vero allenatore, avendo corretto gli errori degli anni scorsi quand’era ancora un po’ troppo “giocatore”. Probabilmente qualche comportamento societario non lo ha convinto, vedi la vicenda Capello, ma ribadisco che pure lui ha qualche errore sulla coscienza, come succede a chi lavora. Mi sembra che ci siano tutti i presupposti perchè il matrimonio tra l’Inter ed il suo allenatore non finisca: quando lo riterranno opportuno, Moratti e Mancini si incontreranno e mi auguro che in quel momento siano messi sul tavolo, con onestà e schiettezza, i motivi di eventuali incomprensioni, in modo da continuare l’avventura nel migliore dei modi. Con stima, Massimiliano.