6UCL: Inter-Rubin Kazan 2-0
Stasera non serviva né stravincere né convincere, ma vincere. E l’Inter, per la gioia dei suoi tifosi e per la delusione dei gatti neri, ha fatto il suo dovere, battendo 2-0 il Rubin Kazan e raggiungendo alle spalle del Barcellona la seconda fase di Champions, il minimo sindacale in Europa. La prima fase non è stata trascendentale, ma sicuramente migliore di quella di un anno fa, in un girone senz’altro più duro di quello di un anno fa. Ma, a parte la Fiorentina, alla quale plaudo per uno storico, eccezionale primo posto in un girone che la vedeva outsider, nessun’altra italiana ha finora fatto faville in Champions. Alla fine le milanesi hanno fatto gli stessi punti: l’Inter ha messo in fila tre pareggi all’inizio, il Milan alla fine. Unica sorprendente esclusa, la Juventus che solo qualche giorno fa aveva messo un’Inter troppo supponente. Mourinho, sempre più imbronciato e polemico con stampa e ambiente circostante, ha varato una squadra più offensiva che mai, quasi orientata ad un 4-2-4 con il portafortuna Snejider, Eto’o, Milito e Balotelli tutti insieme. Le sue scelte hanno pagato già alla mezz’ora quando su un’azione avviata da un baldanzoso Zanetti, Balotelli ha impreziosito con un colpo di tacco la conclusione vincente di Eto’o intorno alla mezz’ora. Il camerunese aveva detto di tenersi un paio di gol per Juve e Rubin ed è stato di parola, anche se il centro all’Olimpico di Torino è servito a poco. Fondamentale invece il gol ai russi, raddoppiato da Balotelli su fantastica punizione dopo una ventina di minuti di ripresa. Complessivamente l’atteggiamento della squadra è stato quello abituale in campionato, e quindi positivo, salvo qualche piccola amnesia in difesa, dove Cordoba ha dovuto rimpiazzare l’infortunato Samuel dopo nemmeno un quarto d’ora. E serio pare essere anche l’infortunio di Stankovic. Alla faccia di chi viveva la sua esistenza su una prematura esclusione dell’Inter dalla Champions, c’è da rimarcare che ci sono state anche altre occasioni per rendere il risultato ancora più rotondo, tra Maicon, Cambiasso, Balotelli e Snejider, che nel finale ha colpito un palo che ancora trema. Poca trippa anche sulla direzione di Per Vink, ma figuriamoci se qualche rosicone in servizio permanente effettivo non troverà qualcosa da ridire pure sull’arbitro olandese. Sinceramente non credo che nessuna delle tre italiane superstiti farà molta strada in Champions e non mi sorprenderei se alla fine fosse proprio la Juventus ad andare più avanti, sebbene in una competizione meno prestigiosa come l’Europa League. Con questo non dico che avrei preferito arrivare terzo nel girone e provare a vincere nell’Europa minore, perché direi una bugia. Già che si è rimasti in Champions, tanto vale provare a passare gli ottavi, dove di solito si cade, poi si vedrà. E in ogni caso fino a metà febbraio inutile pensarci, perché mettersi ora a fare ipotesi su avversarie più o meno abbordabili è ridicolo. Chi può sapere lo stato di forma dell’Inter e delle altre a primavera? Si sa che l’Europa si gioca soprattutto su questo fattore. Intanto c’è un campionato ancora tutto da vincere. E Mourinho, se vuole, continui pure con polemiche e silenzi: l’importante è che faccia i fatti che, nel calcio, si chiamano risultati. Immagino comunque che al nostro ‘duce’ sia preso un colpo nel vedere il nuovo look con cresta tigrata di Balotelli, che spedirei in tribuna già domenica a Bergamo se sapessi che poi al rientro mi fa la partita, gli assist e il gol che ho visto col Rubin. Ovviamente scherzo, è bene precisarlo, perché c’è sempre qualche encefalitico che prende sul serio tutto quel che mi passa per la testa!
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