America OK!
Più incredibile che al Cibali quello che è successo a Bloemfontein in Sudafrica nella prima semifinale della Confederations Cup: i piccoli, calcisticamente parlando, Stati Uniti d’America, peraltro battuti agevolmente pure da noi già rientrati a casa, hanno fatto fuori i campioni d’Europa della Spagna. Una sconfitta epocale per le furie rosse che hanno subito dagli yankees gli stessi due gol che avevano preso in 15 precedenti gare senza sconfitte. Ha ragione chi con un po’ di retorica ci ricorda che abbiamo indossato i loro jeans, mangiato i loro hamburgers, ci siamo commossi per i loro film cantando pure le le loro canzoni e i loro eroi, e ora ci colpiscono anche nel calcio. Già perché i soccer boys sono addirittura in finale di Confederations Cup, dove ritroveranno il Brasile, a meno di un ulteriore miracolo sudafricano. Probabilmente finisce qui , ma resta stupefacente per un Paese in cui il calcio è praticato soprattutto dalle ragazze nei campus e dove gran parte della gente neppure sa di una selezione americana in Sudafrica. Come se la nazionale italiana di hockey su ghiaccio mettesse sotto il Canada. Ne è passato di tempo da quando i soccer boys di Tony Meola e Alexi Lalas nei mondiali negli anni’90 parevano poco più che turisti. Già a Germania 2006 ci eravamo accorti che gli yankees erano migliorati, quando strapparono un insperato pareggio all’Italia di lì a poco campione del mondo. “Iu-es-ei, dove sei?” – cantavano i New Trolls anni fa in America OK. Beh, eccoli qui adesso, in finale di Confederations Cup.
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