La giusta fine: un «titulo» in panciolle
Pubblicato su Il Giornale, Curva e Controcurva, lunedì 18 maggio 2009
L’Inter è ancora Campione d’Italia. E’ il 17° scudetto, il 4° nella Bibbia calcistica chiamata Albo d’Oro, altro che le chiacchiere dei rosiconi. Che titulo, ragazzi! Alle ore 22.21 di sabato 16 maggio, al fischio finale di Rizzoli a Udine, ci siamo ritrovati Campioni d’Italia senza far nulla, protagonisti di un party durato oltre 24 ore! Non ho memoria di uno scudetto vinto standosene tranquillamente in panciolle e recapitato proprio da chi in estate doveva stravincerlo. Eppure fino ad un paio di settimane fa certi signori minacciavano rimonta, tremenda rimonta. Sabato sera, io stesso non ero in servizio e neppure guardavo l’anticipo, dal quale mi aspettavo un pareggio. Stavo a cena con amici, tra l’altro nemmeno interisti, e il dolce mi è arrivato col Milan! Per i tifosi nerazzurri è una goduria pazzesca, perché proprio lo scudetto che, sempre secondo l’Albo d’Oro, pareggia il conto con i cugini è stato cortesemente recapitato proprio da loro. Ora sono curioso di vedere con quale distacco chiuderà l’Inter. Se il Milan finisce il torneo con due successi prestigiosi, magari conferma in blocco l’intera rosa anche per il prossimo anno, con un bel rinnovo collettivo a Dida, Favalli, Shevchenko e Ronaldinho, trattenendo pure Senderos. La meraviglia di questo scudetto, apparentemente scontato da settimane, è che ha ricevuto comunque un finale a sorpresa, nel modo e nel momento meno atteso, da un imprevisto tocco magico altrui. E quest’Inter è già leggenda!
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