RitSFCI: Inter-Sampdoria 1-0
Rimontare uno 0-3 statisticamente riesce due volte su venti e la Sampdoria la qualificazione all’inedita finale di Coppa Italia con la Lazio l’aveva già messa al sicuro a Marassi. L’Inter però ci ha provato sul serio, finendo per chiudere 1-0 con un gran gol di Ibrahimovic nel primo tempo. Poi occasioni da una parte e dall’altra, con belle parate di Julio Cesar e Castellazzi, spunti di Cassano, un palo di Ibra e la più bella azione della partita a pochi minuti dal riposo con protagonisti Balotelli, Ibra e Cruz a incornare di poco a lato. Al di là del generoso impegno dei nerazzurri, il triplo vantaggio ed il tempo hanno giocato in modo decisivo a favore della Samp. Molto english la scelta di Mourinho di schierare i migliori, onorando la Coppa Nazionale come si usa Oltremanica. La qualificazione si è persa a Marassi e tutto il resto è la solita storia, compresa l’espulsione di Materazzi nel finale. Mourinho poi è sempre più show-man, in panchina dove ha ammiccato spesso alla telecamera tra un sorriso e una smorfia e in sala-stampa con le solite provocazioni. L’Inter recrimina con Orsato ma qualcosa da dire ce l’ha pure la Sampdoria ed è normale che la squadra tecnicamente meno attrezzata reiteri le perdite di tempo, senza per questo scomodare il fair play. Ormai solo gli gnucchi si stupiscono del grande affabulatore Mourinho: quando le acque sono agitate, lo Special le calma, vedi le polemiche dopo Juve-Inter, quando invece il mare è piatto, il nostro scatena qualche piccola tempesta, giusto per divertirsi un po’. In realtà Mourinho è il primo a non prendersi troppo sul serio e la perla resta comunque quella sul secondo gol, che avrebbe definitivamente gettato gli avversari nella disperazione, fino a costringerli a subire poi terzo e quarto gol. “Me l’ha detto pure uno di loro” – ha rivelato lo Special One – “ma non posso dirvi chi!” A parte che Cassano è un altro giocherellone, ma dove sta scritto tutto ciò? Incorreggibile Mourinho! Ormai ha perfino cambiato il linguaggio della gente: “sero tituli” ora lo dicono pure le cassiere all’Esselunga. Scherzi a parte, complimenti a Samp e Lazio che si sono meritate la finale. Intanto sta per essere ufficializzato l’addio di Adriano all’Inter. Sapete come la penso: buon Brasile e buona fortuna!
Ciao Gian Luca,
quindi, come previsto, Adriano ha risolto il contratto.
Gli otto anni nerazzurri sono stati caratterizzati da numerosi gol, ritardi aerei, chili di troppo e discoteche ma per me i momenti indimenticabili, oltre ad un gol segnato al 90° sovrastando Vieri in un derby, sono stati l’inizio e la fine della carriera interista di Adriano. Gli otto minuti del Bernabeu con quello sbalorditivo calcio di punizione al Real. L’ultimo gol in carriera nerazzurra fatto al Milan, di mano, come sarebbe piaciuto all’avvocato Prisco.
Cordiali saluti.
E’ vero. L’ultimo gol con carambola sul braccio è di quelli che sarebbero piaciuti all’avvocato Prisco. Sono sinceramente contento che la telenovela, specialità tutta brasiliana, sia finita e per nulla preoccupato dalla sua carriera futura, foss’anche in rossonero. Quando un qualsiasi lavoratore crea più problemi di quanti ne risolve, l’epilogo è non solo inevitabile ma quasi obbligato. Inizia anche una nuova vita per i colleghi che dopo otto anni eviteranno di trascorrere alcune loro giornate a Malpensa nella vana attesa del Messia delle linee aeree Varig, Alitalia e Air France. I pochi irriducibili tifosi ancora dalla sua parte lo dimenticheranno presto. Ho apprezzato Adriano finché ha contraccambiato quello che ha ricevuto, cosa che non avveniva più da almeno quattro anni e sono convinto che gli attaccanti su cui potrà contare l’Inter il prossimo anno sianotutti più forti e, soprattutto, più affidabili di Adriano. In bocca al lupo all’uomo prima che al calciatore, perché voglio continuare a credere che la scelta sia stata umana prima che professionale.
GLR