19C: Inter-Siena 4-3
Goduria a San Siro, con il cuore Inter ridotto ad un flebile battito prima di tornare a battere forte in extremis. 4-3 il finale sul Siena, successo pesantissimo che, per come s’era messa, vale doppio, in attesa di capire dall’incrocio tra rivali storiche quale delle due comincerà seriamente la rimonta-scudetto. Tra addetti ai lavori si sapeva che a Dubai l’Inter aveva sputato sangue per essere al top della forma in febbraio-marzo e si era consci dell’imballo fisico nelle prime gare di gennaio. Ritrovarsi con l’en-plein di sei punti tra Chievo e Siena, al di là degli avversari, ha superato le mie aspettative. Non si poteva invece prevedere la catena di infortuni, allungata prima da Chivu e ora da Stankovic. Adesso il ritorno sul mercato per il centrocampo è obbligato, anche perché, dopo Vieira, sta per essere sparato via senza rimpianti anche Amantino Mancini. Tra quelli che si limitano a far numero c’è già Quaresma, che stasera ha giocato un tempo toppando per l’ennesima volta. Serve gente per la panchina, magari un po’ più esperta dei giovani che Mourinho sta forzatamente convocando in massa. Lunedì alla ripresa saranno addirittura 7 i primavera in prima squadra, mentre stasera ho capito le perplessità dello Special One su Arnautovic, impalpabile quando ha rilevato Stankovic. Il Siena, ultimo in classifica, presentatosi a San Siro con un ritardo di 30 punti dall’Inter, ha subito giocato pesante con Maccarone, in gol dopo nemmeno venti minuti con un bolide dai 25 metri sul quale ha sonnecchiato pure Julio Cesar. L’Inter ha però reagito immediatamente col bel diagonale del bomber Milito, pescato da Sneijder a 50 metri. Lo stesso olandese, migliore in campo, ha poi ribaltato il risultato con una gran punizione a dieci minuti dal riposo. Nemmeno il tempo di tornare a centrocampo però, che l’ex juventino Ekdal, nome da detersivo, ha candeggiato l’Inter con l’intera difesa a spasso per i saldi.
Ripresa senza il portiere Curci rilevato da Pegolo nel Siena e senza Quaresma e Stankovic infortunato, rimpiazzati da Samuel e Arnautovic tra i nerazzurri. Un disastro, perché l’Inter non ne ha infilata più una, ma è stata anzi infilata dal solito Maccarone a poco più di venti minuti dalla fine. Mourinho col passare dei minuti si è dovuto giocare tutto, compreso l’esordio del giovane Alen Stevanovic, cittadino italiano nato a Zurigo. A due minuti dalla fine con qualcuno già in viaggio verso casa e col Siena in vantaggio per 3-2, ecco l’ingresso in campo dell’ormai celeberrima pazza Inter. Così Sneijder, nato trascinatore quando c’è da rimontare, vedi Udinese e Kiev, ha cavato dal cilindro un’altra magistrale punizione per il pareggio. E Mourinho ha azzeccato l’ultima geniale mossa nell’extratime spedendo in attacco persino Samuel che, imbeccato da Pandev, ha trovato il gol-vittoria in pieno count-down. E’ finita in goduria, con una bella dedica a Christian Chivu e con Mourinho, bello e arruffato come un dio greco, a correre sotto la pioggia e la Nord. Nel dopo-partita, voci dal tunnel di nervosismo tra capitan Zanetti e Malesani con Codrea che avrebbe urlato contumelie passando davanti allo spogliatoio nerazzurro. Comprensibili le recriminazioni di Alberto Malesani nei confronti dell’arbitro Peruzzo. Si è seduto in sala-stampa pregando tutti di non fargli domande (l’avesse fatto Mourinho! ndr) e, dopo aver giudicato inesistente il fallo per la punizione del pareggio, se l’è filata tirando un bel ‘cazzo’, sul modello dei 21 proferiti nella conferenza-stampa che fece epoca quattro anni fa al Panathinaikos. Allo Special One Malesani deve però piacergli parecchio, perché lo ha consolato, riconoscendogli l’onore delle armi e pure il ruolo di vincitore morale di una gara in cui il Siena ha fatto senz’altro più dell’Inter. Vorrà dire che i toscani si riprenderanno a San Siro tra una settimana quel che la sorte gli ha tolto. Dico questo per gli incorreggibili rosiconi per cui quando vincono loro in un certo modo hanno carattere e quando vince l’Inter è solo culo! Ma ormai son così lontani in classifica che fatico persino a udirne i suoni. Ultimo capolavoro di Mourinho nel dopo-partita dedicato a chi ha vanamente sperato davanti alla tv: “Stasera il Milan e la Juventus – ha sogghignato lo Special One – erano felici all’88°, meno al 90° e poi al 94° hanno buttato i televisori dalla finestra dell’albergo!” Già la battuta è da fuoriclasse, ma chiudete gli occhi per un attimo e figuratevi Galliani in vestaglia e ciabattoni rigorosamente rossoneri che butta la tv dal balcone…
P.S. agli amanti dei corsi e ricorsi storici di vichiana memoria l’utente del sito Matteo Pansa fa notare che la straordinaria rimonta col Siena è datata 9 gennaio, esattamente come quella con la Sampdoria di cinque anni fa e che potete rivedere su questo sito alla sezione ‘Stadio Studio’. Non so ancora se pubblicare lo spezzone della mia esultanza con il Siena, devo riflettere. Anni fa si vivacchiava sulle rimonte, oggi si vive di tituli a raffica!
Caro Gian Luca, ricorderai sicuramente 2 partite di campionato finite in maniera simile. Inter-Sampdoria 3-2 e Inter-Parma 3-2. La cosa curiosa e’ che inter-samp si gioco’ proprio il 9 gennaio 2005 e Inter-Parma era l’ultima di andata. Comunque gia’ l’anno scorso ti avevo segnalato come l’ultima di andata sia una giornata ostica per l’inter:
osserva questi risutati recenti, tutti disputati all’ultima di andata:
2009: Atalanta-Inter 3-1
2008: Inter-Parma 3-2
2005: Reggina-Inter 0-0
2004: Inter-Empoli 0-1
2003: Perugia-Inter 4-1
2002: Inter-Lazio 0-0
1999: Bologna-Inter 2-0
1998: Empoli-Inter 1-1
1997: Inter-Bologna 0-2
1995: Padova-Inter 1-0
Siamo a meta’ stagione e l’Inter ha perso 4 partite ufficiali come la stagione scorsa solo che l’anno scorso erano 2 sconfitte in Champions e 2 in Campionato, quest’anno sono 2 in campionato, 1 in Champions e 1 in Supercoppa, e anche se il totale è sempre 4, la più negativa è certamente in Supercoppa.
Nello scorso campionato in 19 trasferte l’Inter ne ha vinte 11 e in 8 non ha vinto. Di queste 8 ben 6 le ha rigiocate in questo girone d’andata, nell’ordine: Milan, Cagliari, Sampdoria, Juventus, Atalanta, Chievo. E mentre l’anno scorso in queste 6 trasferte aveva fatto 3 punti, quest’anno ne ha fatti 10. Le trasferte con Samp e Juve sono le uniche 2 partite in cui l’inter ha peggiorato il risultato rispetto all’anno scorso: infatti in casa non ha vinto solo con Roma e Bari, ma con la Roma aveva pareggiato pure la scorsa stagione, il Bari invece era in serie B, ma dovendo fare un paragone lo si può rapportare a Inter-Torino 1-1.
Ciao, Pasquale
Ciao Gian Luca,
sono un tifoso juventino tuo estimatore e volevo complimentarmi, seriamente, per la prestazione contro il Siena: molti parlano di furto, e culo,ma una squadra che ci crede fino alla fine e ribalta il risultato è una grande squadra (sigh purtroppo). Mi ricordo quando la mia Juve vinceva così e ne dicevano di tutti i colori, ma le grandi squadre ci provano fino alla fine. Il Milan ha vinto una Champions qualificandosi contro contro l’Ajax in un quarto di finale all’ultimo secondo dell’ultimo minuto.
Temo che stiate diventando una squadra di alto livello, manca la conferma a livello internazionale, ma temo che io e i milanisti dovremo
rosicare per un bel pò. Tanti cari saluti. Daniele.
Caro Daniele, quando ricevo mail come la tua, al di là del fatto che tu sia un mio estimatore e di questo ovviamente ti ringrazio, vedo un pochino più roseo il futuro di questo paese abitato in larga misura da gente ignorante ed incivile, paese di merda per dirla in poche parole. Nella tua mail c’è la cultura sportiva di chi vive il calcio nella sua giusta dimensione e, fossero tutti come te, ti augurerei le migliori fortune sportive possibili. Quando la Juventus tornerà a vincere uno scudetto sarò il primo a complimentarmi con quelli come te. Ti correggo solo su una cosa: non sono poi molti quelli, di qualunque fede, che dell’avversario parlano solo in termini di di furto e culo, intendo con cattiveria non certo come sfottò. A giudicare dall’efficientissimo servizio di sicurezza telematica che blinda il mio sito sono sempre i soliti quattro sfigati, presto pubblicherò i loro nomi e cognomi con indirizzi mail, perché internet merita un po’ di pulizia: il bello è che loro pensano che io legga i contenuti delle loro mail, mentre io vedo solo i mittenti, senza nulla di quello che scrivono, polverizzato dal server centrale prima dell’arrivo alla mia casella di posta interna. Li immagino comunque intenti a sprizzare veleno ad ogni partita dell’avversario di turno, altro che riconoscimento dei meriti altrui. E il tuo riferimento al Milan col Psv è al proposito illuminante. Purtroppo i quattro gatti che vivono il calcio come riscatto da un’esistenza certamente grigia, non conoscono il tuo garbo nè l’ironia, ma spengono la tv e e picchiano pure la moglie, ammesso ne abbiano ancora una. E dopo i congiunti fanno a pezzi i congiuntivi, ch’è pure peggio, nella loro mail anonime su forum e social network indegni di un paese civile. La tua invece è la mail di uno sportivo, al quale stringo la mano.
GLR
Buongiorno Gian Luca,
ti do del tu, perchè è più facile e più spontanteo.
Non so perchè mi sia venuta in mente questa mail, ma questa è una cosa che voglio provare a fare. Cosa? Tentare di raccontare a te qualcosa di me , una persona assolutamente normale che condivide l’emozione di una partita di calcio che nemmeno vede, ma che si sente raccontare. Allora eccomi qui, dopo aver letto tutto di te, nel tuo sito, a cercare il modo di farti capire chi c’è ogni tanto, la domenica di campionato, o il martedi di coppa, dall’altra parte dello schermo, ad ascoltare. Silvia, 35 anni. Nella vita lavorativa mi occupo di trapianto di midollo osseo nei bambini. Tentiamo, quando possiamo e fin dove riusciamo, di realizzare l’impresa di dare speranza di vita a neonati che già a 6-7 mesi hanno la vita in salita… e che salita!
Non sono medico, sono un topo da laboratorio, lavoro in un
seminterrato con le finestre che affacciano sul muro e per sbirciare
il che tempo fa fuori devo alzare lo sguardo in alto e tirarmi il collo più che posso…tra un muro e l’altro si intravede il cielo.
Appartengo a quella categoria di persone che stanno dietro tutto
quello che gli altri vedono.. un pò come immagino possa accadere in
uno studio televisivo… tutti quelli che la telecamera non inquadra
mai, ma senza i quali il programma andrebbe a rotoli… Vivo con il
mio gattone Daniele, che però affettuosamente chiamo Musino.. e poi
dipende se gioca l’inter… perchè se gioca in campionato allora per
tutto il tempo della partita, il gatto lo chiamo Musinho… e se gioca la Champinos, allora lo chiamo Musito!!! Non conosco il significato della parola “odio”,per questo amo i gatti… ma in generale amo gli animali, amo i bambini, amo le persone, amo la mia moto Kawasaky VN900 rossa spettacolare, amo la mia casa, amo i miei genitori, il mio lavoro, i miei sport, la mia squadra del cuore, i miei amici. Amo passeggiare per le strade, le giornate di caldo estivo, i temporali che ti sorprendono sulla strada in moto, che non fai a tempo a bagnarti e mentre prosegui nel tuo viaggio ti ritrovi già asciutto. Amo scrivere, e leggere, amo la musica in tutti i suoi accordi, anche quando sembra solo frastuono. Amo segiure il mio istinto, fare quello che mi suggerisce, pensando e sperando sempre che continui a non fallire. Amo incondizionatamente mia nipote che ha solo 15 mesi, e mi sorride con una innocenza che ogni volta mi commuove. Amo le persone puntuali, che non usano il silenzio come arma o ripicca e di conseguenza, amo parlare, raccontare, condividere, elaborare e rielaborare, ridere quando è il momento di ridere, e non mi spaventa piangere quando è il momento di piangere. Amo agire e reagire alle batoste che la vita mi obbliga a dover affrontare, sempre. Amo.. e mille altri amo ancora, qui pronti ad essere scritti su un foglio bianco, se qualcuno avrà voglia di leggerli. Tutto qui, la domenica di campionato o il mercoledi, o il martedi o il sabato… o quando il calendario lo stabilisce, tra le tante, c’è questo mondo ora a te un pò meno sconosciuto che ascolta le tue telecronache. Silvia, Brescia
La tua mail mi ricorda un po’ l’Ivan Benassi interpetato da Stefano Accorsi nel film Radiofreccia di Luciano Ligabue che forse ti ha ispirato, ma la trovo bellissima, anche se ho dovuto un po’ accorciarla. Soprattutto il tratto “Nella vita lavorativa mi occupo di trapianto di midollo osseo nei bambini. Tentiamo, quando possiamo e fin dove riusciamo, di realizzare l’impresa di dare speranza di vita a neonati che già a 6-7 mesi hanno la vita in salita… e che salita!”
Io sono anni che cerco di fare qualcosa di utile sulle ambulanze di notte ma ogni volta che ci provo gli orari di lavoro diventano incompatibili. Bello sapere il mio mondo non è fatto solo di gente che vive per una partita di calcio. Grazie.
GLR