Bar Sport Libero: 6a giornata
Pubblicato su Libero, martedì 5 ottobre 2010
Aquila e ciuccio se la ridono alla faccia delle big
LA RIVINCITA DEL CENTRO-SUD – Al Bar Sport stavolta il protagonista è il bancario Romolo Celletti, romano dei Parioli trapiantato al Nord. Il Celletti, ebbro di gioia e di un paio di Aperol di buon mattino, si gode il primato della sua Lazio: “Ahò, voi der Nord ve dovete stà zitti – provoca – mò c’è la legge dell’aquila biancazzurra, che vola nel cielo della Serie A”. Sorride anche il muratore Gennaro, pittoresco tifoso partenopeo, famoso per aver piastrellato il bagno di casa con un gigantesco mosaico di Maradona: “Stateve accuorti che o’ Napule sta facendo la storia – minaccia – e a tirar giù l’aquila ci pensa Marechiare Hamsik con ‘na pallonata! Lo chiamano ‘o professore’ perché ricorda tutti gli acquisti e le cessioni del Napoli dai tempi di Jeppson e si vanta di aver fatto da autista al celebre Peppiniello Incocciati da Fiuggi.
IL POST INTER-JUVE – Ben altri pensieri animano interisti e juventini dopo lo 0-0 di San Siro, con i primi che recriminano per il mancato rigore a Sneijder e i secondi che vorrebbero rilanciare con Calciopoli. Ma il regolamento del Bar Sport lo vieta dall’ultima volta in cui è successo di tutto, con il muratore juventino Carmelo che, afferrando al collo il concessionario interista Giordano, gli ha stracciato il giubbotto di renna anni ’80, prima di stramazzare per un ictus, mentre il parrucchiere Tonino, gesticolando a difesa delle ragioni bianconere, si è trafitto il collo con le forbici da barbiere che porta sempre nel taschino. Quella volta l’ex tranviere interista Armando ha distrutto il suo scarponcino Finterland a suon di calci nel sedere allo studente fuori-corso Ivan, che non si è più seduto per una settimana. Perfino il tassista milanista Sergio, trovatosi in mezzo, ha rimediato 6 punti di sutura alla nuca per una bottiglia di Vecchia Romagna lanciata da chissà chi. Quel giorno il barman Pinuccio aveva dovuto chiamare l’Alfiero, il vigile di quartiere che, per placare gli animi, aveva persino sfoderato la Beretta d’ordinanza minacciando di sparare ad altezza uomo. Da allora l’argomento Calciopoli al Bar Sport è tabù.
PIRLO E IL PIRLA – I milanisti invece gongolano dopo il successo di Parma, anche se l’impiegato Gigi si prende del pirla per aver etichettato Pirlo non alla frutta, ma addirittura all’ammazza-caffè. Lui nega sdegnato, agitando il bicchiere di Sambuca come la bandierina di un guardalinee su un fuorigioco. Lui Pirlo non lo ha mai discusso, casomai ha criticato Allegri: “Se il Milan c’avesse un allenatore – rilancia – avrebbe già 20 punti dopo 6 partite!” E sul tema interviene anche la memoria storica del Bar Sport, il pensionato Carletto, un reduce della prima grande Inter: “Rocco e Herrera erano allenatori – sospira – mica Allegri ch’è più giovane dei calciatori che allena o Benitez che non sa tenere in pugno il gruppo!”
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