I padroni del calcio
di Andrea Ciprandi da http://andreaciprandi.wordpress.com/
Domenica ad Avellaneda, sud di Buenos Aires, si gioca una partita che meriterebbe di essere esaltata tanto quanto la doppia sfida di Champions League fra Real Madrid e Milan. Al nuovo stadio Libertadores de America, infatti, si affronteranno Independiente e Boca Juniors, i due Club che con merengues e rossoneri più hanno vinto in campo internazionale. Data l’esaltazione spesso accecante che anima commentatori e appassionati europei, è allora il caso di adottare anche una prospettiva sudamericana, scelta che spesso è garanzia di rispetto assoluto per il calcio in barba ai milioni che muovono l’informazione e la propaganda di qua dall’Atlantico.Qualsiasi risultato maturasse sul campo nel fine settimana, Independiente e Boca rimarranno ben lontane dalla vetta, che ora di domenica sarà già stata ridisegnata dallo scontro diretto fra prima e seconda, rispettivamente Estudiantes e Velez, con l’Arsenal pronto a inserirsi. L’Independiente è reduce da un’emozionantissima e disperata qualificazione ai quarti di Copa Sudamericana dopo la rimonta interna sugli uruguagi del Defensor Sporting e, poco prima, dalla vittoria del clasico
con il Racing coinciso con l’esordio in panchina di Mohamed. Il Boca invece, in attesa dell’imminente e agognato rientro di Riquelme, sta vivendo della ritrovata vena realizzativa dei suoi bomber di ieri e oggi, Palermo, e oggi e domani, Viatri. Il tutto con la testa già al Superclasico in casa del River Plate, in calendario il 7 novembre.
Se in patria questi due gloriosi Club stanno attraversando uno dei momenti più difficili della propria storia e sul palcoscenico internazionale non possono vantare affermazioni recenti dopo la chiusura del ciclo d’oro Xeneize con la Recopa 2008 figlia della Libertadores alzata nel 2007, resta il fatto che il loro derby, uno fra i più sentiti d’Argentina, costituisce anche una delle sfide più prestigiose al mondo. Tornando infatti alle squadre che hanno vinto più trofei internazionali, la classifica delle prime quattro vede in testa il Milan con 18, secondo il Boca con 16 e terzi a pari merito Real Madrid e Independiente con 15.
Vale la pena ricordare come fino a metà 2007 proprio l’Independiente si fregiasse a buon diritto del titolo di Re di Coppe essendo ancora il Club che più ne aveva conquistate in assoluto. Ed è innanzitutto a Buenos Aires che scoppiò la prima disputa su questo primato allorché proprio il Boca, appena vinta la citata Libertadores del 2007, pensò di aver stabilito un nuovo record mentre dall’Independiente gli fecero prontamente notare come Copa Master e Copa de Oro non potessero valere quanto i trofei maggiori. Con riguardo solo a questi ultimi, in quel momento gli Xeneizes avevano semplicemente raggiunto i rivali, che avrebbero sorpassato soltanto portandosi a casa la Recopa (equivalente della Supercoppa Europea) dell’anno seguente. Il tutto con buona pace del Nacional di Montevideo, che dall’altra parte del Rio de la Plata rivendicava addirittura 21 allori internazionali, evidentemente però includendone alcuni di secondo piano.
In Europa non si sono mai scatenate diatribe su questo primato. Dopo quanto riportato, però, risulta evidente come Real Madrid-Milan resti una grande sfida tra grandi Club ma non tra i due che hanno vinto più trofei in giro per il mondo. E’ questione di poco, certo, ma se si tratta di stabilire una graduatoria tutto deve contare e avere lo stesso peso. Non si tratta nemmeno della sfida tra le due Società che hanno vinto più trofei ufficiali in assoluto perché basterebbero per esempio i 113 dei Rangers fra campionati, Coppe di Scozie e di Lega e Coppa delle Coppe per far sfigurare il Real Madrid che ne ha solo 95 includendo 9 Coppe dei Campioni ma anche i campionati regionali che si giocavano prima della nascita di quello nazionale, oggi detto Liga. E avanti di questo passo i calcoli non finirebbero più. Se infatti teniamo conto della diversa organizzazione del calcio in tutto il mondo, dell’abbandono del dilettantismo che non è stato contemporaneo ovunque e delle vicende socio-politiche che in tempi diversi hanno condizionato lo sviluppo di questa disciplina, ci infiliamo in un ginepraio da cui sarebbe possibile uscire badando solo alla passione per questo sport che è sempre più condizionato da fattori esterni.
che articolo meraviglioso!
sei un grande Andrea.
Finalmente un articolo competente e al grande Gianluca fa onore averti come collaboratore. Seguo i tuoi fantastici blog.
Ciao
L.M.