Inter Nos 3
Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 24 ottobre 2010
MESSI SOGNO O SCHERZO? – E’ bastata una battuta di Massimo Moratti qualche tempo fa per scatenare un can-can mediatico di mercato senza precedenti circa il passaggio di Lionel Messi, il migliore del mondo, dal Barcellona all’Inter. In realtà la Pulce, messa alle strette, ha dovuto smentire, ma il presidente dell’Inter all’ennesima sollecitazione ha ricordato che nel calcio gli scherzi non si sa mai come possano andare a finire. C’è di più, perché Marco Branca ad una domanda sui tempi di un’eventuale trattativa ha fatto capire che un tentativo comunque l’Inter lo farà, anche perché il Barcellona naviga in acque finanziarie fin troppo agitate. Insomma Messi all’Inter è un sogno o solo uno scherzo? Al momento è certamente un sogno, ma non è comunque uno scherzo, perché la clausola di rescissione da 250 milioni di euro, cifra volutamente provocatoria, è valida fino a quando le parti, il Barcellona e l’entourage del fuoriclasse, decidono che lo sia. In realtà gli unici grandi calciatori per cui nella storia si siano pagate clausole rescissorie altissime, almeno per l’epoca, restano Ronaldo e Denilson, perché per gli altri si è poi sempre trovato il modo di trasferirli, buoni ultimi Eto’o e Ibrahimovic. In ogni caso, per Messi in nerazzurro al momento si può solo lavorare di fantasia. Per lavorarci seriamente al tavolo delle trattative, bisogna aspettare almeno il 2012. Una cosa però sia chiara, una volta per tutte: se Moratti davvero ha in testa una cosa, prima o poi la fa. L’ultima estate risparmiosa non è stata causale, come il recentissimo viaggio in Bahrein, dove il presidente dell’Inter è stato accolto come un capo di Stato. L’anno prossimo l’Inter potrebbe contare, oltre a Pirelli, su un paio di nuovi partners finanziari molto importanti, legati al mondo del petrolio. Ma ci sarà tempo per parlare del futuro, ora conta il presente.
L’INTER OGGI – Il presente ci dice che l’Inter, quando fa l’Inter, è ancora al top in Europa e soprattutto in Italia. E’ vero che ogni tanto va a sbuffi, ma l’altà velocità resta nelle sue corde. A Cagliari, dove ha vinto di misura, ha giocato meno bene di altre volte, ma aveva anche otto infortunati, di cui quattro titolari. Con il Tottenham invece ha passeggiato fino all’89°, spingendosi addirittura sul 4-0 contro la squadra che solo pochi mesi fa impedì al Manchester City di Roberto Mancini l’accesso in Champions League. Poi, nella ripresa ha dormicchiato fino al coma profondo nel finale, dove ha beccato due gol in un minuto, da quel Gareth Bale che aveva già accorciato le distanze. Bale è un giovane esterno gallese che piace molto all’Inter, ma prima di giugno non se ne parlerà. Fanno indubbiamente sensazione i tre gol incassati nella serata con gli Spurs, anche perché l’Inter ne aveva incassati altrettanti in sette giornate di campionato, ma chi ha visto la partita sa bene com’è andata. Ogni gara finisce al triplice fischio dell’arbitro, mai al cartellone luminoso che annuncia i minuti di recupero. Poco male, guardando la classifica del girone di Champions, dove l’Inter ha comunque ipotecato la qualificazione ed è messa assai meglio di un anno fa, quando poi si laureò Campione d’Europa. Ora in campionato con la Sampdoria, reduce dal giovedì di Europa League, bisogna riprendere a correre, anche perché il calendario, certamente intenso, resta sulla carta meno impegnativo di quello proposto fin qui. In questa fase bisogna badare soprattutto ad evitare nuovi infortuni, gestendo al meglio le risorse a disposizione. Questo è proprio il momento in cui devono venir fuori l’esperienza e la bravura di Rafa Benitez, che mercoledì scorso si è guadagnato dalla Curva Nord i primi cori personali. Difficile far dimenticare Mourinho, soprattutto ora che ha appena fatto piangere i cugini per l’ennesima volta, ma Benitez il suo confronto al momento non se lo gioca con lo Special One, ma con Allegri e Delneri. Da favorito.
TRA ETO’O E MAICON – Se l’Inter dipende da Eto’o è soprattutto perché ha acquistato un attaccante eccezionale, al momento il migliore del mondo. I fuoriclasse si comprano perché possono far fare un salto di qualità all’intera squadra e il camerunese coi gol viaggia a ritmi d’altri tempi. Sempre capocannoniere sia in campionato sia in Champions con 6 reti perfettamente distribuite nelle due competizioni, Samuel da inizio stagione è già alla strabiliante quota di 18 centri, compresi quelli nelle due partite col Camerun. Segna sempre lui, anche perché manca Milito che l’anno scorso faceva proprio quello che sta facendo Eto’o quest’anno. Presto, è auspicabile che il reparto offensivo dell’Inter torni a contare sull’intero potenziale offensivo. Per tornare uno squadrone, visto che l’Inter gioca complessivamente pure meglio di un anno fa, occorrerebbe ritrovare anche altri due fuoriclasse: il miglior Sneijder e, soprattutto un certo Maicon, quello più indietro in termini di apporto alla squadra e al suo gioco. Il brasiliano ha sempre vissuto di fiammate, e anche lo scorso anno non aveva iniziato al meglio, ma quest’anno deve dare ben in più del semplice compitino che scrive ad ogni partita. Da lui non ci si può certo aspettare un rendimento sufficiente o appena discreto, come da Chivu, tanto per fare un esempio, che tra l’altro gioca da tempo adattato ad un ruolo che non è sempre stato nelle sue corde. Da Maicon, per il talento che la natura gli ha regalato, ci si aspetta molto di più. L’ipotesi che sia rimasto controvoglia può magari non essere solo una malignità, ma tanto di qui a giugno, c’è poco da fare: la sua squadra è comunque l’Inter. E nell’Inter si gioca solo per vincere.
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