L’aquila è una lepre-26
Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – lunedì, 4 ottobre 2010
Il pareggio in Inter-Juventus ha lasciato un po’ l’amaro in bocca al bar, ma ci pensa il barman Pinuccio con un bel giro di grappe a sciogliere le lingue. Gli juventini si scoprono rinfrancati da uno 0-0 che li tiene in corsa, mentre gli interisti si lamentano, senza neppure troppa convinzione, del presunto rigore su Sneijder: “Ma quel nasone di Chiellini – si lamenta il Walter – ha abbracciato Sneijder in area manco fosse la sua donna. Ma con Lino Banfi (Luca Banti, ndr) arbitro che t’aspetti? Tanto il campionato si decide a primavera!” L’Artemio ce l’ha col medico dell’Inter: “Biabiany a vent’anni si fa male dopo mezz’ora? – domanda – E per uno che ne torna, se ne fan male due. Ma chi è il medico dell’Inter? Il veterinario del Montenegro?”
Il carrozziere juventino Ignazio, che un Montenegro se l’è appena sparato, aveva pure sperato nel colpaccio: “Secondo voi interisti dovevamo prendere schiaffi sulla faccia da Mancini e Benitez – ricorda – e invece c’avete fatto un baffo. Il parrucchiere Tonino però si richiama alla classifica: “La Lazio intanto mica è un’aquila, ma una lepre: e corre via” Va oltre lo studente fuori-corso Boris: “A me piace pure il Napoli. Quest’anno lo scudetto lo vince una nuova, tipo Lazio, Napoli o la mia Juve!” E del Napoli non si parla a caso, perché al Bar Sport si rivede dopo una lunga assenza si rivede anche l’idraulico Salvatore Jacoviello, detto Ciccio, pittoresco tifoso partenopeo: “Uè guagliò – rumoreggia – sempre a far chiacchiera de l’Intèr, del Milan e della Juventùs, ma ‘sto Napoli l’avete visto? Ci manca solo Maradona!” Non se lo filano neppure i milanisti, contenti di aver recuperato all’Inter cinque punti in due giornate. Il tassista Gianni si è già innervosito con tutti perché, appena entrato, gli hanno rinfacciato i mancati rigori concessi al Parma, ma rilancia forte sul campionato: “Il Milan, c’avesse un allenatore – polemizza – sarebbe già in fuga, altro che balle” mentre l’ortolano Gaetano lo invita alla calma: “Finora l’unica forte che abbiamo incontrato è la Lazio – rileva – per il resto c’abbiamo avuto un calendario che sembrava una tournée dei Pooh”.
Intanto il postino milanista Donato, inondato di monetine dopo la prima vincita al videopoker da mesi da questa parte, urla a squarciagola come il gol di Pirlo l’avesse segnato lui.
L’anziano reduce della grande Inter Ambrogio invece continua a far cerchi col bicchiere di grappa sul suo tavolino e rilascia la sua solita puntuale sentenza: “Se la Lazio vince il campionato – annuncia- giuro che smetto di bere.
E basta questo perché tutti tolgano automaticamente la Lazio dalle pretendenti per il titolo. Nei prossimi giorni, a causa della sosta di campionato, i discorsi di calcio lasceranno il posto a quelli sul tempo e la politica, ma state tranquilli che le chiacchiere sul pallone riprenderanno presto (26-continua, purtroppo…)
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