Patron Massimo prepara il passaggio di consegne
Pubblicato su Libero, sabato 25 giugno 2011
Per l’Inter, in termini di politica societaria, l’ingaggio di Gian Piero Gasperini rappresenta il primo vero atto operativo del vicepresidente esecutivo Angelo Mario Moratti, figlio primogenito di Massimo. Detto questo, per Massimo Moratti non è ancora arrivato il momento di lasciare la presidenza ad Angelo Mario.
Non è un mistero che Moratti padre, prima ancora di puntare invano sui grandi nomi, aveva preventivamente bloccato Sinisa Mihajlovic, che a Firenze si è poi ritrovato per quattro giorni sulla griglia, manco fosse una bistecca locale.
Ad Angelo Mario Moratti il gioco del Genoa di ‘Gasperson’ è sempre piaciuto e i maligni dicono che Marco Branca abbia fortemente incoraggiato l’operazione, alternativa all’idea Mihajlovic, forse non proprio tra i suoi tecnici preferiti, come non lo era Roberto Mancini. Da qui a credere che Massimo Moratti si sia ritrovato, obtorto collo, con Gasperini in panchina è esagerato. E non è detto che Angelo Mario stavolta non possa averci visto meglio del padre.
Intanto Massimo Moratti, dopo dieci giorni di slalom tra telecamere e curiosi nel quotidiano Truman Show sotto i suoi uffici, è volato all’estero per affari di petrolio, lasciando ad altri il compito di trasformare Gasperini nel 16° allenatore della sua Inter. Sulla carta il tecnico di Grugliasco arriva in nerazzurro con garanzie limitate rispetto ai predecessori. Pare che il suo ingaggio sarà lo stesso percepito dal Genoa, 1,2 milioni di euro a stagione, forse poco più. Il contratto è biennale, ma con l’intesa di decidere al termine del primo anno se cominciare il secondo. Tra i collaboratori proposti la società ha rifiutato Ventrone e Rampulla, confermando Beppe Baresi come vice, al posto del fraterno Bruno Caneo, che avrà un ruolo diverso. Al di là delle sue capacità, solo i risultati consentiranno a Gian Piero Gasperini di guadagnarsi la fiducia di un ambiente e di uno spogliatoio tradizionalmente effervescenti. Ma si sa che alla fine l’allenatore giusto è sempre e solo quello che vince.
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