E’ ora di rivedere l’Inter
A -3 dal derby in casa Inter si sgobba. Ma al di là della retorica sulla scossa data dal cambio di allenatore in corsa che favorirebbe l’Inter, la verità è che la squadra non può migliorare come per magia. Di qui in avanti capiremo però se finora, dal punto di vista tecnico, l’abbiamo sovrastimata o sottovalutata, a seconda dei punti di vista.
Inoltre mentre Inzaghi i suoi li conosce a menadito, il Mancio sull’Inter ci sta lavorando solo da pochi giorni. Un conto i calciatori è vederli allo stadio da spettatori, un altro è viverci 24 ore su 24, gestirli caratterialmente e stimolarli davvero. Tutte cose che non si capiscono in qualche giorno di allenamento, ma solo dopo intere settimane di lavoro.
Forse però non è così importante individuare in anticipo uno per uno gli interpreti della prima recita del Mancini atto secondo. L’importante è che finalmente in campo si riveda l’Inter col suo indomito spirito nerazzurro, proprio nel derby ufficiale numero 213. Non a caso nella conferenza-stampa di presentazione sabato scorso Roberto Mancini la parola ‘vincere’ l’ha usata almeno dieci volte in pochi minuti, con Mazzarri in un anno e mezzo non la si è quasi mai sentita.
Oggi poi Walter Zenga, in una lunga telefonata a TopCalcio che mi ha regalato una bella boccata di interismo militante di cui avevo tanto bisogno, mi ha acceso un’ulteriore speranza, quando ha spiegato che in certi casi può essere anche meglio per il nuovo tecnico non valutare subito ogni calciatore in modo approfondito, affidandosi all’istinto, visto che ognuno vorrà subito mostrare al nuovo tecnico il suo lato migliore. Che gli dèi (nerazzurri) del derby lo ascoltino!
L’entusiasmo che il cambio ha scatenato nel popolo interista dovrebbe essere lo stesso di quello all’interno di società e spogliatoio.
Entusiasmo, carica e fiducia generale che erano completamente scomparsi e che spero saranno il vento che soffierà nella vela del barcone interista spingendolo il più avanti possibile.
Sovrastimata o sottostimata…in realtà domenica, piaccia o no, alla fine scenderanno in campo 11 nazionali su 11 (forse il solo M’Vila non lo è, ma sappiamo che lo era). Quindi il livello non può e non deve essere quello di Orlando, Tramezzani, M.Paganin e A.Paganin. Vedo anche io che le tre là davanti sono più forti, ma l’Allenatore di questa Inter ha il dovere di puntare alla vittoria. Sempre.
Ricominciamo intanto a mettere i giocatori al loro posto. Nessuno chiede a Mancini un miracolo, ma di ridare all’Inter quella voglia di vincere, quella sicurezza nei propri mezzi che ha avuto la SUA inter tra il 2005 ed il 2008 (all’inizio, ricordiamolo, ha arrancato). Impostiamo una difesa che abbia logica, un centrocampo che, per l’amor di Dio, se non ha il palleggio nel DNA perlomeno sappia come prendere d’infilata gli avversari, e riabituiamo Palacio a calciare in porta fino allo sfinimento.
Il concetto enunciato da Zenga ed il trend che, di solito, accompagna l’insediamento di un nuovo tecnico a stagione in corso, non sono altro che due facce della stessa medaglia. Perchè i nuovi allenatori, spesso nelle prime partite, riescono a dare la famosa “scossa”? Non conoscono i giocatori tanto bene da poter incidere attraverso un percorso di crescita individuale e di squadra. La differenza sta nel riportare tutti nel proprio ruolo naturale e, soprattutto, nelle motivazioni di ciascuno.
Domenica sera si giocherà il Derby, per noi Bauscia e Casciavit questa partita ha, da sempre , un significato particolare… Noi, tifosi della Beneamata, siamo passati dal grigiore all’entusiasmo, stiamo “schisci” ma dobbiamo mostrare quello spirito indomito che ha sempre contraddistinto l’Internazionale FC… Ormai mancano pochi giorni, tutti attendiamo il fischio d’inizio, l’attesa attenua le passioni mediocri e aumenta le grandi….Forza Inter!
“il derby non si gioca,si vince!” R.Garcia.
Mancini sta dando nuove motivazioni alla squadra ed è un bene ma spero che non la stravolga troppo, perché mai come ora abbiamo bisogno solo dei 3 punti!
Su Zenga mai così vicino alla panchina dell’Inter penso che si sia solo ILLUSO, perché non ha mai avuto le simpatie del solito Moratti, il quale in settimana ha addirittura dichiarato:”ho consigliato Mancini o LEONARDO”. L’importante per lui è solo riportare gli AMICI… sinceramente non ho parole….
I giocatori li avrà visti poco, ma il Mancio mastica calcio dal 1982 e qualche idea in testa c’è l’ha di sicuro. Il derby bisogna vincerlo, deve ritornare l’interismo nei nostri tifosi mentre finora l’unica cosa che non mancava era l’isterismo. Prima o poi però non mi dispiacerebbe vedere il nostro Deltaplano sulla panchina che è stata del Trap, del Mancio e di Sua Maestà Mourinho. Andiamo a prenderci questo derby. Forza ragazzi. A presto a tutti.
bellissima intervista, cerca di chiamarlo ancora! se serve, facciamo colletta per la bolletta 😉
Fa specie veder quei pochi sostenitori di mazzarri far gara di voltafaccia per dire “ora con mancini vinciamo” eccolo il solito tifosetto che ragiona per le simpatie del momento e in base agli slogan..che orrore
Sono ansioso di vedere la nuova tattica di Mancini e se la squadra risponde. Credo ci voglia il suo tempo, ma nel derby giocano un ruolo importante le motivazioni (fiducia, autostima), proprio quelle che il Mancio sta dando alla squadra. Speriamo.
Finalmente si gioca. Ste continue pause per la Nazionale hanno rotto. Ma non possono finirel campionato a maggio e poi i nazionali si sparano 1 mese di partite per le qualificazioni: tanto poi le competizioni continentali così sono configurate.
diciamo che nelle prossime quattro partite, 3 di campionato e una di coppa, avremo il rendiconto del reale valore di questa rosa, senza più alibi o scuse
Confido in ciò che hai scritto nelle ultimissime righe, ovvero “ognuno vorrà subito mostrare al nuovo tecnico il suo lato migliore”. Credo che il Mancio avrà lavorato molto sull’aspetto psicologico dei ragazzi, per far scattare in loro la molla e giocarsi questo derby con il coltello tra i denti. Spero ovviamente in un atteggiamento diverso rispetto a quello dell’ultima stracittadina persa, in cui i nostri non scesero nemmeno dal pullman.
Terzo posto? Vista la concorrenza, dobbiamo provarci!