Ronaldo, adesso o mai più!
Pubblicato su Tuttosport, rubrica Inter nos – 6 aprile 2000
Ci risiamo. Avevo giurato a me stesso di non parlare più di Ronaldo fino a quando il Fenomeno non si fosse riproposto nell’Inter con prestazioni all’altezza del suo soprannome, ma la cronaca degli ultimi giorni mi impone di dedicargli questo spazio ancora una volta. E’ difficile non pensare a Ronaldo, e ancora più difficile è non parlarne. Basta leggere di calcio o entrare in un bar zeppo di tifosi, i loro ‘editoriali’ cominciano e finiscono sempre lì: Fenomeno e dintorni. Già, nonostante manchino solo 450 minuti più recuperi all’elezione della squadra campione d’Italia, l’argomento più gettonato dai tifosi nerazzurri non è la corsa-scudetto, dove l’Inter è messa benino, diminutivo di scaramanzia, ma Ronaldo. Giovedì scorso a San Siro Ronie è tornato a giocare con la maglia dell’Inter dopo 102 giorni di assenza, subentrando a Kallon allo scoccare del minuto 70. 25 minuti in cui non ha inciso. 25 minuti sono pochi per incidere, troppo pochi per cambiare il volto di una partita. I tifosi del Feyenoord l’hanno fischiato, ed è stato un buon segnale perchè di solito in uno stadio si fischia l’avversario che intimorisce, e per loro, quelli del Feyenoord, Ronie non è un convalescente ma l’ex bomber del Psv Eindhoven, capace in un anno e mezzo di Olanda di segnare 42 reti in 45 gare. L’altra sera però Ronaldo non ha brillato. La giocata d’autore per spazzare via in un lampo dubbi, sospetti e critiche non c’è stata e, onestamente, era dura trovarla proprio lì. Hector Cuper, a fine partita, è stato fin troppo sincero.: “Il Ronaldo di oggi – ha detto – non può giocare 90 minuti!”: Come dire che il suo impiego con l’Atalanta domnai è tutt’altro che scontato. Chi sostiene che i rapporti tra Ronie e l’Inter siano sempre più freddi dimentica che adesso la situazione è decisamente migliorata rispetto ad un mese fa. Dire che Ronaldo oggi come oggi pensa più al Brasile che all’Inter è ingiusto, anche se è vero che il Mondiale in Asia resta l’unico evento multimediatico che può rilanciarlo da Fenomeno. Umanamente è comprensibile che oggi nei suoi pensieri non ci sia solo l’Inter. Se Ronie dovesse disputare un grande Mondiale, nessuno ipotizzerebbe più cessioni o prestiti del brasiliano per la prossima stagione.. Viceversa, sarebbe un bel problema, soprattutto a livello d’immagine. Ecco perchè in questo momento Ronaldo più che all’Inter o al Brasile pensa a sè stesso, cioè al suo definitivo recupero psicofisico. Dal canto loro, i tifosi dell’Inter, da sempre esigenti, ultimamente hanno ancora meno pazienza: per conferma chiedere a Gresko e Guly che se ciccano due palloni di seguito vengono asfaltati dai fischi! E a proposito di fischi, giovedì sera, è toccato nel finale anche a Ronaldo, quando si è intestardito in un dribbling senza successo. E, a differenza di quelli olandesi, i fischi nerazzurri non sono un buon segnale, perchè confermano il sensibile calo di popolarità del Fenomeno presso una parte del tifo interista. Per quanto può valere, un’altra conferma di ciò viene dal mondo del merchandising: da due mesi la maglia numero 9 è stata superata nelle vendite dalla 32 di Vieri, dalla 4 di Zanetti e dalla 10 di Seedorf. Ma sappiamo tutti come vanno queste cose e come andrà a finire anche questa storia: se Ronie torna al gol, tutto vola via, e la maglia numero 9 torna al topo delle vendite. “Ronaldo? No fit!” – non è allenato! – sentenziava un collega olandese giovedì sera in sala stampa. Chissà che tra sette giorni a Rotterdam Ronaldo non gli faccia cambiare idea. Anzi speriamo che cominci già da domani: ora o mai più però, perchè la stagione oramai è agli sgoccioli.
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