Guardi Ronaldo e pensi positivo
Pubblicato su Tuttosport, rubrica Inter nos – 26 luglio 2001
La frase più bella, come al solito, è stata la sua: “Mi sento di nuovo un giocatore!”. Una frase semplice e diretta, regalata dal fenomeno ad amici, compagni, tifosi e cronisti, appena dopo i 21 minuti giocati con la Bormiese. 21 minuti in cui Ronaldo ha segnato due reti e colpito un palo, cose da calciatore, finalmente. Già, perché dal 12 aprile 2000, la sera maledetta dell’infortunio a Roma con la Lazio, Ronaldo per tutti aveva smesso di essere un calciatore. Per tutti, ma non per lui. Di Ronaldo, dopo l’infortunio, ho un ricordo nitido e preciso, relativo proprio a quella serataccia di aprile. Il charter dell’Inter che rulla sulla pista di Fiumicino, pronto al decollo verso Milano, con lui, imbarcato per primo, steso in prima fila con la gamba sollevata. Soffriva Ronaldo, ma riusciva lo stesso a dedicare a tutti un sorriso disarmante. Quel sorriso che ha fatto il giro del mondo e che gli appartiene come la classe innata. Cose che non si dimenticano. Cose da dimenticare invece, sono tutte quelle che sono venute dopo, dal secondo intervento chirurgico agli interminabili giorni della rieducazione. La gente ha seguito ogni passo del suo calvario, senza mai smettere di credere al suo ritorno. Non sono solo le magie del campione che hanno fatto innamorare il mondo di Ronaldo, ma il modo in cui l’uomo ha affrontato il forzato distacco dal calcio. Ronaldo ha una forza d’animo incrollabile. La stessa forza d’animo che traspare in ogni espressione, in ogni intervista. Qualcosa che appartiene alla persona, prima che del personaggio. Quello che c’è dentro Ronaldo sa contagiare tutti: Moratti ne ha fotografato splendidamente il carattere fuori dal campo, dicendo che basta parlare cinque minuti con lui per tornare a pensare positivo. Anche per questo, nessun tifoso interista è mai riuscito a pensare all’ Inter senza Ronaldo. Nemmeno nei momenti più bui, quando le risposte sul suo ritorno in campo sembravano velate di mistero o, peggio ancora, di pessimismo. Il fenomeno è andato e tornato da Parigi e dal Brasile, più di una volta, e ogni volta ha trovato sempre più amici ad aspettarlo. In quindici mesi lontano dal calcio, Ronaldo ha incarnato la vera anima dell’Inter molto più di chi è andato in campo con la maglia nerazzurra. Al sito suo e dell’Inter sono giunti migliaia e migliaia di messaggi per incoraggiarlo, per non farlo sentire mai solo, perché a Ronaldo hanno dedicato tempo e pensieri non soltanto i tifosi nerazzurri, ma anche quelli di tutte le altre squadre, come s’impone a chi è patrimonio del calcio. E oggi è bellissimo rivederlo in ritiro con l’Inter, anche se i gol alla Bormiese sono solo calcio di prima estate. Tutto il resto poi lo conosciamo a memoria: ci vuole prudenza, e la domanda “quando torna Ronaldo?” è ancora tra le più gettonate dai tifosi. Adesso però sembra molto vicino il momento in cui la testa potrà dire che la gamba è guarita, perché, prima che fisica, la questione è psicologica. E presto Ronaldo tornerà ad essere l’anima dell’Inter anche in campo. Prima ci si chiedeva se Ronaldo sarebbe tornato al calcio, ora ci si chiede quando giocherà in campionato: la risposta definitiva toccherà al campo, ma parlando di Ronaldo, possiamo solo pensare positivo. Lui è l’ anima dell’Inter, e l’anima va oltre ogni limite.
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