30C: Inter-Juventus 1-2
Nell’uovo di Pasqua l’Inter trova la sconfitta con la Juventus a San Siro, dove non perdeva da quasi un anno. E’ la seconda battuta d’arresto in questo campionato, venti giorni dopo quella di Napoli. Ma questa è una sconfitta che nelle eterne e inutili schermaglie di calcio parlato porta perfino qualche elemento positivo, perché la Juventus è stata avvantaggiata nel 2-1 finale dal primo gol in netto fuorigioco di Camoranesi, alla faccia dei ventilati aiuti arbitrali. Non è colpa della Juve, che ha giocato un’ottima partita, ma è un siluro a coloro che, mossi in malafede dal motore dell’anti-sportività, dovranno ora conteggiare questo pesantissimo torto nelle loro ignoranti, faziose e deboli argomentazioni. C’è da scommettere che ora l’arbitro Farina e i suoi collaboratori saranno giudicati liberi da ‘poteri forti’, naturalmente fino al prossimo errore, magari meno conveniente. E accadrà presto. Dopo un primo tempo a reti bianche con un sussulto per una traversa di Stankovic, nella ripresa la Juventus è passata grazie al grave errore del guardalinee Nicoletti. L’arbitro Farina ha convalidato il gol. Da lì la partita è sempre stata in salita per l’Inter, che si è scoperta nel tentativo di rimediare, ma ha subito il raddoppio di Trezeguet. Perfetto l’assist di Burdisso nel goffo tentativo di alleggerire su Julio Cesar. Ormai il difensore argentino è una sciagura permanente per l’Inter: quando non si fa buttar fuori, apre agli avversari che sentitamente ringraziano. Senza dimenticare che Materazzi non ha più la freschezza per tamponare le falle. Nel finale Mancini si è giocato praticamente tutte le carte, ad eccezione di Crespo, ormai definitivamente e inspiegabilmente accantonato. Dentro Balotelli e dentro perfino Maniche, capace di segnare il gol della speranza dopo bella percussione di Maicon e autore di un palo esterno nel recupero. Forse di qui alla fine il portoghese potrà dare una mano anche lui. La Roma ha superato l’Empoli con qualche patema ed ora il suo ritardo è di 4 punti, che poi equivalgono a 5 per lo svantaggio negli scontri diretti. L’Inter gioca da tempo senza interi reparti, Samuel e Cordoba in difesa, Vieira e Cambiasso a centrocampo. Attorno a quest’ultimo c’è però l’ennesimo giallo a sfondo medico. Dopo Genova il Cuchu era a pezzi ma ancora in piedi e pare che, sottoposto venerdì ad alcuni test atletici, si sia bloccato. Se è vero, c’è da complimentarsi vivamente con i responsabili! In effetti, il sorrisetto di Mancini a fine partita, pur senza il contorno polemico nei confronti del medico, non ha sgombrato il campo da questa inquietante ipotesi. Senza Cambiasso, guarda caso, l’Inter ha perso a Napoli e con la Juventus. La speranza è che rientri già sabato sera con la Lazio, poi l’Inter sarà ancora in trasferta a Bergamo con l’Atalanta. Il calendario nerazzurro è più duro di quello con della Roma, ma le preoccupazioni riguardano una rosa decimata dalle assenze contemporanee dei suoi migliori elementi. Il vantaggio resta comunque sufficiente a mio giudizio per gestire la situazione di qui alla fine, malgrado il campionato ora si sia spalancato! Guai però ad andar dietro ai menagramo, purtroppo anche interisti, che puntualmente provocano attacchi di orchite con le più colorite anticipazioni dell’immane tragedia: l’Inter perderà lo scudetto, poi un meteorite colpirà la Terra e l’attacco nucleare da parte di un pianeta ostile ci riporterà tutti all’età della pietra, magari levando dai coglioni certa gente una volta per tutte! Nella realtà, l’Inter non è più l’invincibile corazzata con rosa doppia di fine 2007 e nemmeno potrebbe esserlo, viste le incredibili difficoltà e i continui intoppi. Ma è ancora davanti con sufficienti risorse per restarci fino alla fine, con buona pace di tutti! Auguroni!
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