A San Domenico il Palio di Legnano 2013
Terzo anno consecutivo di diretta dallo stadio Mari del Palio di Legnano, diventato per me un piacevolissimo appuntamento annuale con la squadra di Telelombardia che, oltre al sottoscritto, ha visto impegnate ancora Giorgia Colombo e Nathalie Goitom, con l’appoggio del leggendario telecronista del Palio legnanese Marco Taje, coadiuvato dalla fida Gea Somazzi.
Quest’anno, dopo i successi di San Magno nel 2011 (vedi) e di Sant’Ambrogio nel 2012 (vedi) ad aggiudicarsi la Croce di Ariberto da Intimiano è stata la contrada bianco-verde di San Domenico, grazie alla vittoria del fantino Dino Pes, detto Velluto, su Guglielmino, in un caratterizzata dai nervi scoperti fuori e dentro la pista.
Meravigliosa, come sempre, la sfilata delle otto contrade nei curatissimi costumi d’epoca nel consueto cerimoniale per l’837° anniversario della storica Battaglia di Legnano vinta il 29 maggio 1176 dagli eserciti della Lega Lombarda contro Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero. Particolarmente toccante il momento dell’ingresso in campo del Carroccio al centro della pista, lo stadio ammutolito nell’ascolto in climax delle formule “Rullino i tamburi”, “Armati a difesa”, “Gonfaloni a terra”, “Dame in ginocchio”,”Capitani all’arme” fino a “Onori al Carroccio!”
Quindi, dopo il rullio dei tamburi e lo squillo delle chiarine, l’emozionante carica a cavallo della Compagnia della Morte guidata da Fulvio Mazzoleni che impersona Alberto da Giussano accompagnata dagli applausi di tutto il pubblico in piedi.
Poi, spazio alle corse, quelle del Palio vero, ben più sentite dell’antipasto della Provaccia, vinta venerdì sera dai bianco-blu di San Martino.
Ottimo mossiere, anche quest’anno, Roberto Bircolotti, che è riuscito a far partite al primo colpo la prima batteria e la finale e al terzo la seconda batteria, dopo un’attesa dei cavalli al canapo contenuta in meno di dieci minuti.
Nella prima semifinale sono schizzati in testa Giuseppe Zedde su Peppino per Sant’Erasmo e Silvano Mulas su Deo Volente per Legnarello, seguiti da Valter Pusceddu su Neutrino per La Flora e Andrea Coghe su Miki per San Martino, che da subito hanno pensato a scambiarsi colpi proibiti perdendo terreno. Facile quindi per Sant’Erasmo e Legnarello tagliare il traguardo con le posizioni rimaste invariate per tutti e quattro i giri.
Purtroppo tra La Flora e S.Martino la contesa è proseguita anche dietro le quinte con una rissa, interrotta solo dall’intervento delle Forze dell’Ordine, che ha coinvolto anche altri contradaioli, al termine della quale ad avere la peggio è stato il fantino di San Martino Andrea Coghe finito al pronto soccorso per la frattura del setto nasale e di uno zigomo dopo un calcio in faccia ricevuto nel parapiglia.
Un brutto episodio che ha indotto il capitano di San Martino, Antonio De Pascali, a ritirare il gonfalone e a portar via i più esagitati della sua contrada.
Nella seconda batteria, scattata alla terza mossa, con Andrea Mari su L’inglese per Sant’Ambrogio al comando, seguito da Dino Pes su Guglielmino per San Domenico, Antonio Siri su Trust per San Bernardino e Luigi Bruschelli su Noblesse Oblige per San Magno hanno quasi ripetuto la scena tra la Flora e San Martino nella prima batteria, anche se con minor intensità, finendo a loro volta staccati. Quindi corsa a due anche qui con Sant’Ambrogio qualificato alla finalissima insieme con San Domenico e il rischio, subito sedato, di un regolamento dei conti direttamente in pista tra gli eliminati Bruschelli e Siri.
Ma anche al termine della seconda batteria, si è registrato un altro intervento delle forze dell’Ordine, questa volta in tribuna centrale, per porre subito fine ad uno scambio di ‘convenevoli’ tra contradaioli di San Magno e San Bernardino.
Nella finalissima, scattata alla prima mossa, Dino Pes su Guglielimino per San Domenico si porta subito al comando Dietro di lui è duello per la seconda posizione: al terzo passaggio Legnarello, Sant’Ambrogio e Sant’Erasmo provano vanamente ad allargarsi per riprendere il fuggitivo. San Domenico resta al comando per tutti e cinque i giri della finale e va a vincere in scioltezza precedendo nell’ordine Legnarello, Sant’Erasmo e Sant’Ambrogio.
Il fantino Dino Pes viene portato in trionfo dai contradaioli di San Domenico fin sotto il crocione. Dopo 17 anni e per la sesta volta, con il Crocione a San Domenico, il Palio è biancoverde!
Per la photogallery qui sotto, si ringrazia Legnanonews.
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