Europei 2012, una spiegazione!
L’Italia, Paese campione del mondo in carica e di grande tradizione pallonara, è riuscita nell’impresa più difficile della sua storia: perdere l’organizzazione degli Europei del 2012 nel duello con un’accoppiata di terza fascia calcistica, Ucraina e Polonia. Ma da vittimisti di razza, sappiamo già con chi prendercela: quei cattivoni di Blatter e di Platini non ci hanno mai amato! Eppure il Paese(llo) da vent’anni detiene il record di incidenti, feriti e morti negli stadi e da oltre un quarto di secolo si affida all’ambasciatore Franco Carraro. E che dire dei nostri standard di sicurezza e di affidabilità? Nessuno ha ancora capito che il mito degli ‘italiani brava gente’ è morto e sepolto! A renderci simpatici non bastano più la canzone napoletana e gli spaghetti, ma servirebbe un’immagine di Paese serio e responsabile ed il recentissimo editoriale di Arrigo Sacchi sulla Gazzetta dello Sport è straordinariamente vero. Finalmente siamo stati smascherati per quelli che siamo: furbi, maneggioni, impuniti, arroganti, maleducati, inaffidabili, vecchi dentro. Franco Carraro, pesantemente coinvolto nel più grande scandalo calcistico di tutti i tempi, è uno dei tanti simboli negativi di un Paese(llo), ormai famigerato all’estero per cronica instabilità politica, scarsa legalità, becera incultura, violenza e maleducazione ad ogni livello. E poi c’è pure chi mi rimprovera il distacco mentale pressoché totale dal Paese(llo), verificatosi non certo per cliché ma motivato da centinaia di viaggi all’estero, dove sempre più raramente sorridono davanti al mio passaporto della Repubblica Italiana. All’estero si confrontano, cito alla rinfusa, su Bill Clinton, Tony Blair, Josè Zapatero, Condoleza Rice, Michel Platini, mentre le ‘figurine’ italiche sono l’82enne Giorgio Napolitano, un Presidente della Repubblica più vetusto di Papa Ratzinger, e mummie del calibro di Giulio Andreotti, Franco Carraro e Antonio Matarrese! Oltre-confine ci si indigna per i tre ministri svedesi dimissionati per non aver pagato i contributi alle loro colf: fosse successo in Italia ci sarebbe la corsa all’emulazione! Ucraina e Polonia sono due Paesi in via di sviluppo con un’irrefrenabile voglia di svilupparsi, mentre il Paese(llo) ci ha rinunciato da tempo, vivacchiando su chissà mai su quali allori. Giusto tornare a a casa con le pive nel sacco, come quando il Paese(llo) si era messo in competizione con Atene per l’organizzazione delle Olimpiadi del 2004. Solo che in quella circostanza si finì sconfitti dall’indiscutibile fascino della città sede delle Olimpiadi antiche e da una Grecia certamente più competitiva di Ucraina e Polonia. Avanti così, perderemo pure l’organizzazione dei Mondiali di sci con l’Angola!
Caro Gian Luca , ho appena letto la notizia sull’assegnazione degli europei del 2012, che bella sconfitta! Mi dispiace, però allo stesso tempo sono contento per tutti quei “politici” e signorotti al potere del nostro calcio, gente presuntuosa che fino ad ora non ha fatto altro che i propri interessi, dimostrando di capire ben poco del mondo del pallone. Hanno fatto leggi anti-violenza ottenendo cosa? Gli incidenti sono quasi sempre fuori dallo stadio a che servono i controlli se poi nel parcheggio vicino allo stadio ho una macchina con dentro mazze ferrate e biglie? Hanno provato ad ascoltare i tifosi? se a Catania fosse morta una persona qualunque e non un poliziotto avremmo avuto le stesse reazioni? Sono domande che la gente si pone. Perchè a Roma si può giocare la sera qualsiasi partita e a Milano no? Perché io oggi non posso seguire la partita della mia squadra alle 17.30 perché lavoro? Chi mi ripaga la tessera del digitale o di Sky o l’abbonamento allo stadio? Mi piacerebbe portare la Melandri a San Siro per farle vedere cosa vuol dire entrare allo stadio oggi, con controlli inesistenti! In Milan-Celtic al secondo anello verde c’erano circa 1000 tifosi scozzesi: avrebbero dovuto avere solo 4500 biglietti per il 3° anello e invece erano su tutti e tre gli anelli? Colpa del Milan o di chi? Probabilmente tante domande te le poni anche tu. Ciao, Alessandro
Ciao Gian Luca, non vorrei apparire come un iconoclasta, come un anti-italiano, ma ti devo esternare la mia soddisfazione per la sconfitta italiana nell’organizzazione degli Europei del 2012. Sarà più difficile ammodernare i nostri stadi e la nostra economia, turistica soprattutto, ne risentirà, ma non è possibile che il nostro calcio sia ancora rappresentato da Abete, Carraro e Matarrese. L’Italia è il Paese del Vecchio che avanza, un’autentica vergogna! Quando si cambierà veramente? Guido