29C: Ascoli-Inter 1-2
Con la vittoria ad Ascoli ed il contemporaneo pareggio senza reti della Roma a Firenze il vantaggio dell’Inter sui rivali è balzato a 18 punti ed è ufficialmente cominciato il count-down verso la matematica conquista dello scudetto. Mancano 4 partite e la festa potrebbe essere proprio a San Siro mercoledì 18 aprile, quando l’Inter ospiterà la Roma per il recupero della 22.a giornata e sarebbe fantastico celebrarlo proprio davanti all’unica vera inseguitrice stagionale dei nerazzurri. Calcolando che Inter e Roma vincano le prossime tre partite prima del confronto diretto, ai nerazzurri mancano 13 punti. Ad Ascoli l’Inter ha disposto dell’avversario come meglio ha creduto, giocando un calcio d’agosto nel primo tempo e colpendolo nella ripresa con la doppietta di Ibrahimovic, arrivato a 15 reti, una sola in meno del suo record personale due anni fa con la Juventus. In pieno recupero un rigore di Bonanni ha fissato il risultato sull’1-2 finale. Ibra però ha fatto anche qualcosa che un fuoriclasse come lui non dovrebbe mai fare: la simulazione in area ascolana giustamente sanzionata da Rosetti con un cartellino giallo che lo obbligherà a saltare la prossima partita con il Parma. In entrambi i gol Ibra è stato assistito da Adriano, subentrato a Cruz nella ripresa. Il brasiliano ha giocato poco e bene, lo ammetto, ma ormai riesco più ad entusiasmarmi per lui. Le bizze di Adriano mi rendono ormai prevenuto sul suo conto e, lo confesso, il mio giudizio non riesce più ad essere sereno. Ma conta l’Inter e, anche se Adriano ad Ascoli ne ha finalmente fatto parte come avrebbe dovuto fare sempre, l’Inter io la identifico sempre più spesso in altri giocatori, Ibra su tutti. Andando avanti così, oltre ad uno scudetto straordinario, potrebbe essere tagliato anche il traguardo dei 100 punti in campionato un record mai riuscito ad alcuna squadra in Europa e, credo, nel mondo. Ricordatevelo bene questo campionato, imparatevelo a memoria partita per partita, perché non so davvero quando sarà possibile rivedere qualcosa di simile.
caro Gian Luca, sono Sergio un tifoso juventino sportivo, immagino tu stia storcendo il naso, ma ti garantisco che esser bianconeri non è sinonimo di arroganza e mancanza di obbiettività. Volevo davvero ringraziarti per come riesci a rendere gradevole e leggero il calcio, sport meraviglioso, ma soprattutto ti considero un giornalista obbiettivo e leale, senza mai nascondere la tua fede interista, come è giusto che sia, difendendo quei colori che oggi per molti sono il paravento di malefatte compiute da altri. Non a caso c’è quasi una sorta di ingratitudine nei confronti di un uomo serio come Moratti. Oggi molti scaricano tensioni e frustrazioni sul calcio, ma tu continua a sdrammatizzare, perché solo in questo modo, voi giornalisti, che avete in mano uno strumento terribile come la televisione, potete far capire agli imbecilli, come va inteso lo sport. E al di là degli sfottò da bar, l’Inter quest’anno è una squadra forte, che merita quanto sta dimostrando sul campo. Cordiali saluti, Sergio.