20C: Inter-Fiorentina 3-1
Facendo una proiezione sui punti finali l’Inter rischia di chiudere in tripla cifra, tra i 100 e i 104 punti. La Fiorentina senza penalizzazione sarebbe in zona Champions e questo la dice lunga sulla forza dell’Inter. Solito spettacolo di prima visione, per palati fini! Nei film di una volta il colpo di scena era sempre nel finale, ma oggi la cinematografia si è evoluta e un bel film può anche prevedere il colpo di scena all’inizio, come il gol di Luca Toni per il vantaggio viola dopo una manciata di minuti. Da lì l’Inter si è scossa e nel giro di pochi minuti ha capovolto la gara con Stankovic e con il solito Adriano. Già mi fa specie tornare a scrivere il solito Adriano, quando parlo di gol, ma in effetti il brasiliano pare davvero essersi rimesso in forma. Mancini nel dopo-partita ha spiegato che il ragazzo un anno e mezzo fa era decisamente più forte ma solo due mesi fa era assai più brocco. Il segreto sta nell’aver capito che il mestiere di calciatore va fatto seriamente. Se dura, era ora! Nella ripresa il gol-non-gol di Ibrahimovic ma le moviole hanno dato ragione all’arbitro Morganti e al guardalinee Copelli: è gol! Al di là di tutto, sarebbe ora di mettere questi benedetti sensori su tutte le porte dei campionati di serie A e B. Finalmente ecco gli auricolari per arbitri e guardalinee, tecnologie che in Francia e in Inghilterra sono operative da tempo. Ora si faccia il resto: non è possibile che solo ad Udine vi siano in sensori sulle porte, seppur in forma sperimentale. Non si può sperare che situazioni di gol-non-gol capitino solo in Friuli. Quanto ai record dell’Inter, aggiorniamo l’elenco: 13 vittorie consecutive, con Mancini che ormai può solo battersi e migliorarsi, 54 punti dopo venti partite, record assoluto meglio della Juve di Capello che un anno fa di questi tempi ne aveva 53; 11 punti di vantaggio sulla seconda, la Roma, un margine che nessuna squadra ha mai avuto nella storia della serie A alla prima giornata di ritorno. Insomma non credo sia esagerata la vignetta di Valerio Marini pubblicata qui sopra, che si rifà alla storica foto di Joe Rosenthal pubblicata all’inizio del 1945 dopo la conquista di Iwo Jima, prima isola ad essere liberata dai giapponesi, con i sei soldati americani che piantano la bandiera USA sul monte Suribachi. Quella era la seconda guerra mondiale, questo è solo il campionato italiano di calcio, dove la bandiera nerazzurra sventola con orgoglio!
Che dire ancora? Nulla, bisognerebbe solo ammettere con sincerità che non c’è partita, non c’è storia, ma i rivali più beceri non lo accettano e quindi ecco per loro i compiti a casa per la settimana: consueto ripasso di Passaportopoli, Intercettopoli, falso in bilancio e campionato troppo facile; esercizi su diffide e squalifiche di prossimi avversari dell’Inter con particolare attenzione alla vicenda Totti. Già perché siamo al ridicolo: c’è pure chi sostiene che sia stato il potere dell’Inter a far squalificare Totti e non la sua ingenuità! E poi addirittura con quindici giorni d’anticipo rispetto a Inter-Roma. scusate ma allora perché non domenica prossima in Roma-Siena? Misteri. Intanto trema anche Zampagna dell’Atalanta affronterà l’Inter il prossimo 20 maggio, alla penultima giornata del torneo. hai visto mai che Moratti voglia portarsi avanti? La verità è che Totti resta un simbolo del calcio italiano, ma con un tallone d’Achille: troppo spesso cede alle provocazioni del galante di turno e da capitano della Roma non può permetterselo! Non a caso le parole di Spaelletti sull’episodio grondano saggezza e onestà. Inter-Roma, se davvero non ci fosse Totti, perderebbe un grande protagonista e chi ama il calcio se ne duole, al di là della fede sportiva. Già, ma amare il calcio, anche quello degli avversari e riconoscerne i meriti non fa parte dei compiti a casa. Viviamo nell’epoca di Pantaleo Corvino (!), mica in quella di sir Stanley Matthews.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per pubblicare un commento.