Presentato Luciano Spalletti
Oggi al ‘Suning Training Centre In memory of Angelo Moratti’, che una volta si confidenzialmente chiamavamo Pinetina è stato presentato Luciano Spalletti in una conferenza-stampa della durata record di oltre un’ora e un quarto e in diretta televisiva anche sull’emittente televisiva cinese PPTV.
Il mio approccio, anche live è stato come al solito improntato alla massima fiducia, perché ogni vero interista, soprattutto di questi tempi in cui dell’Inter parla chi nulla sa.
A differenza di chi lo ha preceduto, vorrei che a Spalletti fosse data finalmente finalmente l’opportunità, gli strumenti e il tempo di poter svolgere il suo lavoro, prendendo a metaforici calci in culo tutti coloro tra la nostra e l’altra gente che si avventurano in stronzate del tipo ‘ma è antipatico’, ma è pelato’, ‘ma è toscano’, ‘ma è un ripiego’, ‘ma è arrivato secondo’, come se avessero facoltà di parola quelli che da anni vogliono cambiare un allenatore al mese e arrivano dal quarto posto in giù.
Ragion per cui nemmeno mi filerò quelli che a metà giugno ‘ma il Milan compra e noi no’, senza accorgersi che nessun altro per ora ha fatto nulla di straordinario. Il caso Donnarumma ci dimostra che a tra due mesi si parlerà ancora di lui e non certo degli acquisti che tra due settimane sembreranno già vecchi.
Spero che all’Inter, se vuole tornare ad essere un club serio, abbiano capito una volta per tutte che chiunque, giornalista, opinionista o tifoso nulla conta e nulla deve contare nelle loro strategie.
Voglio che da oggi chi lavora all’Inter metta l’Inter davanti a se stesso e che Spalletti non guardi più in faccia a nessuno. Nemmeno a me, quando risponderà a qualche mia domanda.
Le ultime parole di Stefano Vecchi, così drammaticamente simili alle mie, sulla mancanza di professionalità evidenziata da molti protagonisti dell’ultima stagione sportiva, devono essere il monito per la rinascita.
E sono contento che abbia avuto la soddisfazione di portare la sua Primavera al titolo di Campione d’Italia: se l’è meritato non solo per il lavoro che ha fatto con i giovani, ma anche per quello che ha sopportato nei suoi brevi interregni con la squadra maggiore.
Spalletti davanti alle telecamere, ve lo dice chi ci sta quotidianamente da trent’anni, è bravissimo, al di là di qualche ‘supercazzola’ da predicatore televisivo americano.
Le sue frasi ad effetto mi sono comunque piaciute molto e di seguito ne riporto una selezione, perché è quello che io vorrei sentirmi dire SEMPRE dal mio allenatore, piuttosto di tante altre cazzate con cui convivo ogni giorno da anni.
Eccolo lo Spalletti-pensiero in pillole.
“L’Inter è luce abbagliante”
“Gli ultimi anni dell’Inter sono stati scandalosi, Dobbiamo riportarla nella storia”
“Mi faccio carico anche della storia dell’Inter, di quando non c’ero ancora”
“Gli interisti solo in tutto il mondo. Più siamo e più vinciamo. Voglio appartenenza”
“Sono anni che non vinciamo niente. O cambiamo qualcosa o andrà avanti così”
“Io non sono meglio di chi mi ha preceduto, ma sono differente”
“Anche se prima di me hanno pensato tanti allenatori, a me non frega niente. Sono qui e sono contento di vivere una sfida eccitante”
“Tra maghi e sciamani che sono stati qui proverò a tirar fuori da questa sfera magica (accarezzandosi la pelata, ndr) qualcosa di importante”
“I giocatori si fidino di me e io sarò al loro fianco qualunque cosa accada. Tutti diano qualcosa al proprio compagno”
“A chi mi dice che sono cavoli miei se alleno l’Inter, rispondo che me lo hanno fatto fare”
“Il significato del termine Capitano sta sul dizionario: ha anche il ruolo di indicare la via ai compagni!
“Stefano Vecchi dovrà ambire a prendermi il posto”.
Belle parole, direte, Può darsi, ma molto più belle di quelle che ho sentito, letto e dovuto scrivere negli ultimi sette anni.
Mi è sembrata un’ottima presentazione. Sobrio, idee chiare e senza inutili proclami. Ha detto le cose come stanno e con molta umiltà. Mi piace.
L’uomo mi è parso prudente ma deciso, smanioso ma con la giusta percezione del ginepraio in cui si è infilato. E conscio di non essere stato una prima scelta. Ha mandato messaggi ai calciatori: qui si lavora a tutto tondo, servono dedizione ma anche talento. Staremo a vedere.
Può essere considerato per certi versi pittoresco, teatrale, esagerato e fuori luogo quando parla in conferenza stampa. Forse è anche vero. Una cosa però è certa: non è mai banale, e l’ha dimostrato nella sua presentazione. Per dirla nel suo intercalare, Luciano mi garba parecchio, e son convinto farà un bel lavoro.
Senza scomodare i totem che hanno vinto in nerazzurro credo che Spalletti abbia fatto una gran bella impressione. Io sono molto contento, sa benissimo di non essere stato la 1ªscelta, non gli interessa,speriamo solo che questa grinta e voglia di far bene non lo porti commettere errori, ma non credo.Ha le idee chiare, sorprendentemente è uscito il suo lato umile, cosa che non gli facevo, bravissimo a esordire con i complimenti a Vecchi e alla primavera. Per me i presupposti per fare bene ci sono.
La cosa che mi ha colpito di più è sicuramente quella in cui lui dice che per migliorare e crescere bisognerà cambiare, e credo che in questo passaggio faccia capire molto bene che cambierà parecchio, nel lavoro, nei rapporti interni, una nuova filosofia insomma. La società dovrà essere in grado di seguire e sostenere fino alla fine il mister, facendo capire che da ora si cambia registro. Amala
Ritengo spalletti molto preparato anche se un po permaloso, se la società sapra’ dare una linea a tutta la squadra e difendere tutti quelli che seguono quella linea vedrete che spalletti farà bene.
Ciao, auspico una società più solida e capace di far quadrato intorno all’allenatore, sia in sede di mercato, che quotidianamente, dagli allenamenti alla partita. Senza struttura non si va da nessuna parte; può anche riuscirti l’annata eccezionale ma non la continuità. Bisogna dare i giocatori giusti all’allenatore (l’ha detto lui stesso in conferenza), ma la cosa più difficile sarà vendere entro il 30 giugno dei giocatori deprezzati da prestazioni e atteggiamenti insulsi. Sempre Forza Inter!!
GLR, devo dire che mi ha piacevolmente sorpreso in conferenza stampa. Non ho sentito proclami ma un richiamo allo spirito di appartenenza, al sacrificio, e all’aiutarsi a vicenda. Mi è piaciuto soprattutto in due passaggi, quando ha detto che è la prima squadra che deve ispirarsi alla primavera (e non viceversa) e quando ha affermato che di questo nuovo ciclo deve far parte solo chi è davvero convinto
Mi ha veramente stupito….credo sia un professionista che si esalta davanti alle sfide. Poi ha parlato di quello che farà lui e non di quello che dovranno fare gli altri (società). L’umiltà del professionista si è visto quando ha riconosciuto il valore dei suoi predecessori, e non si è posto come migliore ma “differente”.
Complimenti a Spalletti comunque vada.
a Roma lo chiamavano il DUCE DI CERTALDO, spero che sia molto Duce , con questi parassiti senza dignità che abbiamo in squadra.
Sempre belle le presentazioni…l’unica cosa importante è che venga sostenuto dalla società.
Se poi dovessimo giocare solo con chi sente il senso di appartenenza penso che in campo andrebbero i magazzinieri
Scherzi a parte penso che, senza fare rivoluzioni, basterà lasciargli il tempo per lavorare bene…sembra facile ma ultimamente all’Inter non lo é.
Mi è piaciuto il riferimento alla storia del club. Alla fine, nonostante un calcio contaminato dal business e dai Raiola di turno, l’appartenenza alla maglia fa ancora la differenza, con gli stimoli e la motivazione annessi. Idee chiare.
All’Inter c’è l’inveterata abitudine di parlare sempre “prima”. Stavolta – dopo l’annus horribilis appena trascorso – aspetterei il “dopo”. 😉
Fossi stato un giornalista lì presente, quando fosse stato il mio turno l’unica domanda che avrei rivolto a Spalletti sarebbe stata la seguente: “‘A Lucià… ma chi te l’ha fatto fare?” 😉
Mi ha molto colpito il discorso sui punti di distacco dalle prime, fatto che imporrebbe all’Inter di vencere. 10 partite in più. Non basta non perderle, bisogna proprio vincerle. Il deficit quindi è strutturale, non c’è solo un reparto da sanare, è tutta la squadra che non va. E non vanno più sbagliati gli acquisti, manco uno. E, parer mio, dell’11 titolare bisogna cambiarne almeno 6.
Le sue squadre fanno tanti goals e vincono spesso. Dal 2005, la media punti di Roma/Zenit/Roma e’ stata un crescendo: 1.86/1.99/2.15 (Transfermarkt). Da valutare, piuttosto, come si comportera’ la societa’ nei momenti difficili. Lo aiutera’ o buttera’ nelle ortiche?
Un vero allenatore, ora le cessioni e poi la parte più difficile… gli acquisti! Sarà una lotta tra il buon senso di Spalletti e la follia (o malafede?) di certuni. Ancora non ho ben capito chi questi siano, ma una cosa è certa: a Gennaio si parlava di un’Inter giovane e italiana, da un mese a questa parte si sente parlare solo di Opti Pobà. Sperando sia tutta una messinscena mediatica senza senso, porgo i miei più cari saluti.
Sapendo che l’allenatore non era il problema in cima alla lista cosa vuoi che si dica? Sicuramente è una persona capace e desiderosa di vincere, speriamo che attorno a lui venga formata un’organizzazione all”altezza della situazione.
Secondo me la frase più bella è stata: “Non s’inciamperà nell’ultimo gradino della scaletta”! Questa si che è forte! Saluti