32C: Lecce-Inter 2-1
Nel giorno in cui Il Milan conquista il suo 17° scudetto (complimenti a denti stretti, ndr), un’orribile Inter raccoglie a Lecce la nona sconfitta di questo anonimo campionato e pregiudica seriamente il quarto posto e il suo futuro in Champions League, oltre che il mercato del prossimo anno, possibile a certi livelli solo se vengono garantiti gli introiti della massima competizione continentale. A mio giudizio la scelta di lasciare in panchina Vieri, che in settimana si era rinfrancato con un gran gol in Nazionale, non è stata tecnica ma suicida. Non voglio pensare che la panchina sia stata dettata dal rancore per la vicenda di qualche giorno fa, ma concedergli gli ultimi dieci minuti è stato da parte del tecnico un errore strategico assurdo, che ora rischia di far trovare a Bobo simpatie che prima non aveva. Cruz, a Bologna lo sanno bene e me lo avevano detto, è un buon attaccante che, da sempre, alterna periodi di forma strepitosa ad altri di imbarazzante abulia. E lo abbiamo visto. Martins e Adriano sono bravissimi ma, se non sono in giornata non risolvono, a differenza di Vieri che, a volte sarà pure indisponente, ma storicamente ha risolto più di tutti gli altri. Ora il futuro di Zac, se conosco bene Moratti, e penso di conoscerlo un po’, è davvero tutto da scrivere. Se fallisse il quarto posto, dopo lo scudetto, che al suo arrivo era difficile ma ancora possibile, la Champions League, la Coppa Italia e la Coppa Uefa, Zac avrebbe perso tutto quello che si poteva perdere. Moratti è ancora indeciso anche perché non può permettersi il lusso di pagare tre allenatori: c’è ancora Cuper sotto contratto e, licenziando Zaccheroni, che ha firmato fino al 2005, si andrebbe con un terzo tecnico ad un costo per il prossimo anno solo per gli allenatori di oltre otto milioni di euro. Moratti però deve ancora una volta rivedere i suoi piani e, forse, decidere investimenti poderosi anche per la prossima stagione, malgrado la situazione economica del nostro calcio dovrebbe escluderli per un fatto di buon gusto, anzitutto. Il dettaglio che a vincere lo scudetto sia stato proprio il Milan non aiuta certo Moratti a sottrarsi al fuoco della critica dei tifosi, mentre da Roma una voce clamorosa, ma con qualche fondamento questa volta, parla di una telefonata nella tarda serata di ieri a Fabio Capello per capire se il tecnico è davvero disposto a essere un’alternativa credibile a Mancini, corteggiato dal Real ma bloccato sulla parola da tempo. Rivedendo a memoria la gara di Lecce, vi dico una cosa: se l’Inter è questa, non merita il quarto posto!
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