14C: Inter-Fiorentina 1-0
L’Inter vola. Sempre più in alto, come nel vecchio spot di una grappa resa celebre dal compianto Mike Bongiorno. Successo di misura ma meritato sulla Fiorentina, perfezionato nel finale dal calcio di rigore di Milito, indiscutibile. L’Inter per la verità un gol lo aveva già fatto a inizio ripresa con incornata di Samuel su angolo, ma l’arbitro Damato ha annullato su segnalazione dell’assistente Rosi, che ha giudicato più grave lo strattone di Samuel rispetto a quello di Dainelli. Un solo brivido dietro, nella ripresa, quando Gilardino si è elegantemente liberato con sombrero dei due centrali nerazzurri, ma ha sprecato sul palo. Per il resto, quasi sempre più Inter che Fiorentina, anche perché in settimana i viola avevano sudato per ottenere col Lione lo storico lasciapassare per gli ottavi di Champions, a differenza dell’Inter che non avendo praticamente giocato a Barcellona, era certamente più fresca. Anche oggi I Mourinho ha regalato un inatteso fuori-programma: Balotelli sorprendentemente in tribuna per un episodio di insubordinazione dell’ultim’ora, forse un ritardo, ovviamente smentito dagli interessati. Al suo posto per la serie ‘a volte ritornato il miglior Quaresma mai visto in nerazzurro! Mobile, propositivo, finalmente libero di testa, il Pomata, come l’ho ribattezzato affettuosamente per abuso di gel, in omaggio all’Enrico Montesano del cult-movie Febbre da Cavallo, ha raccolto applausi a scena aperta e ha finito esangue e stirato. Chissà quando lo riapparirà, ma vederlo così fa bene al cuore. D’altronde che il Trivela non fosse il peggior bidone di sempre si sapeva, ma certo non si pensava che sapesse uscire dal tunnel, anche psicologico, per riproporsi in modo così dignitoso. Da segnalare nel finale un errore incredibile di Eto’o, che però sottoporta freddo non lo era neppure quando stava al Barcellona. Errore grave ma ininfluente ai fini della classifica che alla vigilia del derby d’Italia propone un vellutato +8 sui bianconeri. Alle spalle i rivali storici seguitano a bofonchiare sulle debolezze europee dell’Inter, ma non vedo grandi faville altrui in questa edizione di Champions. Al momento l’unica che può parlare con cognizione di causa di Europa è proprio la Fiorentina, la sola già qualificata alla seconda fare. Gli altri dovrebbero forse concentrarsi sui loro guai, perché presto rischiano di non leggere più nemmeno la targa di chi li precede.
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