Inter Nos 9
Pubblicato su San Siro Calcio, mercoledì 24 febbraio 2010 per Inter-Chelsea
INTER NERVOSA? – La prima regola non scritta del calcio è di lasciarsi subito alle spalle tutto quello che è appena accaduto, di buono e di cattivo. Dopo Inter-Sampdoria e la direzione di Tagliavento, contestata da San Siro con una pañolada storica, è tempo di voltare subito pagina, perché c’è la Champions e c’è il Chelsea. Tanto, da qualsiasi parte la si guardi, ognuno si terrà la propria opinione. In fondo è questo è il fascino irresistibile del calcio parlato, in cui si può dire di tutto, a differenza del calcio giocato, dove sono solo i risultati a fare testo. Mourinho gioca sempre al ‘soli contro tutti’ per caricare al punto giusto l’ambiente o fatica ad arginare le pressioni, soprattutto esterne ed innegabili? Il dilemma, dopo gli arbitraggi di Rosetti a Napoli e di Tagliavento con la Sampdoria, vede l’Inter certamente troppo nervosa: ma qual’è la causa? E’ nervosa a prescindere, con un tecnico che non spegne mai gli ardori agonistici dei suoi o perché si accorge della puntuale applicazione del regolamento sempre e solo ai suoi danni? Forse le componenti non vanno disgiunte. Sicuramente, la capolista è su di giri. Va bene il carattere, va benissimo il sacro fuoco agonistico, ma dall’inizio della stagione la conta degli espulsi riguarda due volte Mourinho, due volte Sneijder, Lucio, Maicon, Cordoba e Samuel, senza dimenticare Balotelli in Champions. A mandare in bestia l’ambiente è soprattutto l’applicazione sempre più severa del regolamento arbitrale, causata da un condizionamento esterno sempre più forte, in contrasto alla dittatura calcistica nerazzurra. Mourinho lo ha capito per primo e a sua volta puntualmente ‘contro-condiziona’ chi non lo ama in campo e fuori.
In sette minuti con la Samp, l’Inter si è vista sventolare due cartellini rossi da Tagliavento, in tre minuti a Bari l’Inter si era vista fischiare due rigori contro da Rosetti. Così Mourinho fa pure il segno delle mani legate, ma intendeva parlare delle sue o voleva far ammanettare qualcuno? Tante domande, senza una risposta precisa e definitiva. Quindi tanto vale tornare a giocare: c’è il Chelsea
L’ORA DELL’EUROPA – Intanto val la pena si sottolineare che l’Inter di oggi è una squadra con le palle d’acciaio, capace di non perdere in 9 contro una buona squadra come la Sampdoria in doppia superiorità numerica per 50 minuti, con cui ha rischiato pure di vincere. E le palle d’acciaio le ha anche il suo tecnico, José Mourinho, che non ha mai rinunciato a tenere in campo i due attaccanti in condizioni sempre più proibitive. Con la Samp, Mourinho non a caso ha festeggiato un primato incredibile: da otto anni e in tre campionati diversi, Portogallo, Inghilterra e Italia, non perde una gara di campionato in casa. Un record probabilmente imbattibile nei prossimi mille anni. Ora c’è il Chelsea e basterebbe un po’ del carattere visto con la Samporia, un po’ di quel cuore per giocarsela con animo sereno. Del Chelsea Mourinho sa tutto: in fondo lo ha creato lui e al Museo di Stamford Bridge c’è ancora il suo cappotto appeso, come ha raccontato Carlo Ancelotti che è primo in Premier League. Carlo Ancelotti, l’allenatore del Milan congedato dopo otto anni, senza gli onori che avrebbe meritato. Per quello che ha fatto e che ha vinto, a Milanello avrebbero dovuto fargli una statua, a forma di Champions magari. Con Mourinho, Ancelotti, che chiameranno Carletto anche quando avrà 80 anni, ha spesso questionato, ma i due sotto sotto non possono non stimarsi e certi duelli sono probabilmente più mediatici che reali. Mourinho con Ancelotti ha più vinto che perso in Serie A e ha un solo precedente negativo in Europa, quand’era ancora allenatore del Porto, ma era tanto tempo fa. L’Inter dovrà dare tutto contro una squadra che da tre anni è stabilmente tra le prime quattro d’Europa e che appare favorita. Ma nel calcio, soprattutto nelle partite di 180 minuti non sempre vince il favorito.
CHELSEA, BASTA LA PAROLA – In Premier League, il Chelsea ha già perso 4 volte, ma dopo il 2-0 in casa del Wolverhampton Wanderers, ha consolidato la sua leadership con quattro lunghezze di vantaggio sul Manchester United. Ancora una volta i Blues si sono affidati a Didier Droga, che ha realizzato la doppietta al Molineux, arrivando a quota 19 nella classifica marcatori. Il Chelsea, anche prima dell’arrivo di Carlo Ancelotti, ha quasi sempre brillato in Europa e quest’anno è, insieme al Barcellona campione uscente, il favorito per la vittoria finale. Pur non avendo mai vinto la Champions League nella sua storia, dalla stagione 2003-04 il Chelsea è arrivato sempre almeno in semifinale, ad eccezione della stagione 2005-06 quando uscì subito: due stagioni fa arrivò addirittura in fondo, battuto dal Manchester United nella prima finale tutta inglese. Una curiosità: oltre a Carlo Ancelotti, a San siro tra i Blues ci sarà un altro italiano in panchina, il giovane attaccante Fabio Borini, che torna in Italia da calciatore per la prima volta.
MERCATO – Intanto l’Inter prosegue nelle sue strategie di mercato pensando al futuro: secondo indiscrezioni, Julio Cesar, che proprio domenica scorsa ha avuto un incidente stradale, l’anno prossimo avrà come secondo Luca Castellazzi. Marco Branca in persona avrebbe individuato nel numero uno blucerchiato un vice affidabilissimo per il portiere brasiliano. Castellazzi, alla Samp dal 2005, dopo un grande inizio di stagione è ora fermo per infortunio. E’ in scadenza di contratto e difficilmente l’offerta doriana per il rinnovo supererà quella nerazzurra. Proprio per far posto a Castellazzi, l’Inter ha rinviato l’arrivo del giovane portiere Viviano. Sarebbe l’ennesimo colpo a parametro zero, anche perché Castellazzi stimatissimo dallo stesso Julio Cesar. Francesco Toldo resterà comunque in rosa con il ruolo di terzo portiere, mentre Paolo Orlandoni sarà libero a giugno per fine contratto.
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