12C: Palermo-Inter 0-2
Che Inter, ragazzi e soprattutto che Ibra! Ovvio che il mio giudizio si riferisca alla ripresa, perché il primo tempo non ha offerto grandi emozioni. Al ritorno in campo invece, lo svedese ha chiuso i giochi nel giro di un quarto d’ora: gol con parabola da cartoni animati giapponesi dopo soli 22 secondi e raddoppio con punizione da autovelox a quasi 130 km/h una manciata di minuti più tardi! E la vittoria a Palermo è di quelle che peseranno sulle sorti di questo campionato. Mourinho si è reso conto che per il momento è meglio chiudere cantieri ed esperimenti e tornare al rombo di manciniana memoria. E l’Inter col rombo romba, anche se avrei da eccepire sulle posizioni di partenza dei due vertici, Cambiasso e Muntari, ma ormai ho capito che lo Special One non resiste all’idea di stupire, così come il sottoscritto non resiste al richiamo di una battuta. Va bene lo stesso. Al ritorno all’Inter più naturale Mourinho è stato costretto dal mancato inserimento di due dei tre nuovi acquisti: Quaresma in viaggio di riposo in Portogallo e Amantino Mancini, subentrato a giochi ormai decisi. Al momento verrebbe da dire che Moratti avrebbe potuto tranquillamente risparmiare in sede di campagna acquisti una quarantina di milioni di euro, ma credo che presto Mancini e poi Quaresma dimostreranno il loro valore in un collettivo già fortissimo anche senza di loro. Senza contare che da quando è rientrato Walter Samuel, l’Inter non ha ancora preso gol. Il primato solitario in classifica al momento non è così importante e non è il caso di gridare sguaiatamente all’impresa: queste cose lasciamole ai cugini. Non mi stupirei se fino a marzo il campionato si giocasse su sorpassi e controsorpassi tra Inter, Juventus e Milan. Poi alla lunga è augurabile che escano i valori e quelli dell’Inter sono assoluti. Ora c’è la Juventus, prossima tappa di un calendario difficile in questo periodo, poi le partite davvero dure toccheranno agli altri. Quest’Inter però mi ha proprio convinto. Ora è augurabile che Mourinho resista alla tentazione di cambiarla. Peccato per la squalifica di Cordoba in vista del derby d’Italia, ma il cartellino giallo di Tagliavento è sacrosanto. Per il resto tutti sopra alla media, a cominciare da Maxwell, che a tempo non vedevo così in palla e non mi preoccuperei per le difficoltà di Muntari nel primo tempo: abituarsi alla posizione assegnatagli dal tecnico richiederà tempo. L’obiettivo ora dev’essere quello di riuscire a giocare almeno un’ora come si è giocato nella ripresa: in tal caso non ce ne sarà per nessuno e su Ibra ha ragione Mourinho: la stanchezza a volte è spesso una sensazione, perché dopo la doppietta Ibra ha giocato con incredibile freschezza. E con un Ibracadabra così si può solo vincere.
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