L’inferno di Vieri e Moratti
Pubblicato su Tuttosport, rubrica Inter nos – 5 giugno 2001
Per Bobo Vieri, l’Inter è un inferno, anzi, parole sue, un bell’inferno! L’ennesima uscita dell’attaccante non è piaciuta al presidente Moratti. Anzi, chi lo conosce bene dice di averlo visto su tutte le furie. Per Moratti ‘inferno’ è un termine duro e pesante, che mai e poi mai può essere associato al dorato mondo del calcio, e tantomeno alla sua Inter. L’inferno, per il presidente, in prima linea anche nel sociale, è quello in cui va a ‘bruciarsi’ tutti i giorni l’amico di famiglia Gino Strada, chirurgo di Emergency, impegnato a costruire ospedali in posti dove la gente cammina sulle mine. Non certo la sua Inter, ricca, è proprio il caso di dirlo, di calciatori fin troppo coccolati. Ma Vieri da sempre parla un linguaggio diverso da Moratti, è diretto, istintivo, e il suo inferno è non vincere. Per Bobo non si può continuare ad invertire una rotta appena tracciata, cambiando allenatori, giocatori e programmi alla prima tempesta. Vieri e, con lui molti tifosi nerazzurri, chiedono continuità nei progetti, continuità che, fino ad oggi, per un motivo o per l’altro, non c’è mai stata. Vuole certezze Bobo, e chiede a Moratti una squadra competitiva, un gruppo che possa crescere nel tempo, senza l’affanno di vincere subito uno scudetto che sta diventando un incubo. Moratti, che con Vieri aveva parlato solo 48 ore prima, è rimasto spiazzato. Al presidente sembrava tutto a posto, ma, evidentemente tutto a posto non è, se per alcuni Vieri è pronto a tornare alla Juventus. Moratti, che ripete di voler tenere Vieri, potrebbe farlo con la forza di un contratto fino al 2004. Ma non è nelle corde del presidente usare il pugno di ferro – “Ognuno ha il carattere che ha!”- ha confidato in una recente intervista a Telelombardia. Più di un anno fa, nei minuti finali di Fiorentina-Inter, Vieri fu espulso, e Moratti lo bacchettò. Il giocatore, in un’intervista, rispose per le rime al presidente. Da lì, la storia si è arricchita di altre puntate, come i fischi rivolti a Vieri quest’anno durante Inter-Parma dai tifosi del primo anello. Anche lì Vieri ha risposto per le rime, rinunciando a volte ad esultare a San Siro. Poi, con il passare delle domeniche, le cose sono cambiate: tutti si sono accorti che Vieri in campo si batte come un leone, ed i gol a ripetizione lo hanno di fatto eletto leader. Vieri, da canto suo, è tornato a gioire e a soffrire, ha pianto dopo il tennis nel derby e non si è mai lanciato sulle scialuppe di salvataggio. Moratti ha apprezzato e, malgrado qualche altra uscita non proprio incoraggiante, del tipo , sembrava aver inaugurato un rapporto diverso. Ora, questa storia dell’inferno minaccia di azzerare tutto.