Moratti non può più rimanere a guardare
Pubblicato su Tuttosport, rubrica Inter nos – 5 luglio 2001
I tifosi nerazzurri sono in agitazione. Stanno alla finestra ed ogni volta che guardano fuori vedono tutto quello che non vorrebbero: gli passa davanti Rui Costa, il sogno di tutti, che va proprio a casa dei ‘cugini’. I ‘cugini milanisti’, proprio loro, quelli che fino ad ieri chiedevano acquisti multimiliardari con striscioni negli stadi e scritte sui secolari muri dei palazzi di via Turati. Passi per Inzaghi, tormentone Juve-Milan: a Pippo lontano dall’Inter non ha fatto caso nessuno, perché gli è pure antipatico. Misteri del calcio. Thuram però stava simpatico a tutti, ma anche lui è finito alla Juve, insieme ad una pattuglia di campioni più o meno annunciati, di cui fa parte anche l’amato Bobo Vieri. “E noi che si fa?” dicono quelli dell’Inter. E’ la domanda in ciclostile uguale nella struttura, diversa nei toni, perché urlata, telefonata, faxata, spedita via e-mail a società, redazioni e TV. Già l’Inter che fa? Dorme? Ai tifosi dell’Inter non piace essere messi in attesa, mentre dall’altro capo del telefono, aiutato da una snervante musichetta, c’è chi rimugina una risposta per prender tempo. I tifosi interisti vogliono capire perché le società rivali si muovono e prendono l’argenteria, anche quella di casa loro, tipo Vieri che rende bene l’idea, in cambio di peltro. A tutto sono abituati i tifosi del’Inter, sconfitte, rovesci e rivoluzioni, tranne che a una cosa: l’immobilismo sul mercato. Fino a ieri, il campionato se lo giocavano già al bar nelle sere d’estate, e lo vincevano sempre. Quante battute sull’Inter sempre campione d’estate! Quest’anno è diverso, almeno per ora. I tifosi nerazzurri temono di chiudere le finestre ed ritrovarsi con la stanza com’era prima, anzi più brutta, perché nel frattempo qualcuno è passato anche a portar via i mobili migliori. In realtà, non può essere così, perché non è da Moratti, anche se per ora non puoi nemmeno consolarti con Campbell ma solo con Vivas, mentre quello che abita nell’ appartamento di fianco ha appena fatto entrare Rui Costa. Si dice che sull’autostrada Milano-Parma-Firenze corra anche l’Inter, e non certo sulla corsia più lenta: d’altronde Sergio Conceicao non è mica da buttare, e Chiesa non è un ragazzino mai gol li fa sempre. E poi ci sono Materazzi, Emre e Okan: non ne parla nessuno perché sono già stati ufficializzati da tempo, ma nell’Inter non ci hanno mai giocato. E poi scendendo verso Roma c’è quel Marcelo Salas che ronza attorno all’Inter già da troppo tempo. La plusvalenza Pirlo-Guglielminpietro invece non la capisce nessuno ma fa quadrare i conti. E poi ci sono gli italiani: dopo Materazzi e Binotto, ed ritorno di Cristiano Zanetti, ecco Francesco Toldo, a conferma delle voci negative di Cuper su Sebastian Frey, che evidentemente non viene giudicato maturo in tutti i sensi per difendere la porta dell’Inter. In ogni caso, si sta cambiando tutto ancora una volta, altro che interventi mirati. E per ora manca il colpo che tutti avrebbero voluto, il campio ne vero. Quello che non crea e non ammette discussioni. C’è Ronaldo, si dice sempre, ma non è in campo, ed è vero che le squadre non si fanno solo con i campioni, ma neanche senza.
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