15C: Siena-Inter 2-2
Non ci sono scuse per l’ennesimo pareggio dell’Inter. Il Siena è la penultima squadra del campionato di serie A, con il peggior attacco in assoluto e una difesa tra le più trafitte del torneo, anche se quella nerazzurra è pure peggio. Resta incredibile che l’Inter sia riuscita nell’impresa di evitare il 12° pareggio in 15 gare, concedendo ben due reti alla squadra dell’ex Simoni. Due gol in una partita il Siena li aveva realizzati solo in un’occasione, contro la Sampdoria, alla seconda giornata di campionato. Per il bis ha dovuto arrivare l’Inter, con la difesa colabrodo che l’amico Rob con la sua vignetta è riuscito a ritrarre al meglio, anzi al peggio. E di gol l’Inter avrebbe potuto prenderne anche altri se non fosse stato per un salvataggio miracoloso di Cordoba sulla linea e per l’imprecisione degli attaccanti senesi. Ineccepibili i rigori, anche se Adriano, dopo aver realizzato il primo, ha fallito quello che avrebbe potuto cambiare la gara. Anche il Siena recrimina per una spallata, solo presunta, di Materazzi a Foglio ma, evidentemente, la sudditanza psicologica in questi casi parla ancora nerazzurro. Per il resto, l’Inter ha dimostrato ancora una volta, nel giorno in cui ci si aspettava un minimo di continuità di risultati dopo le vittorie sui modesti Messina e Anderlecht, la sua incredibile fragilità. A quasi metà campionato consumato, l’Inter resta la solita squadra a due facce: una triste, imbruttita da una difesa, meglio da una fase difensiva, indegna di una squadra di serie A, l’altra un po’ più allegra, grazie ad un attacco che, anche in una giornata negativa come quella di Siena, bene o male, il suo lo fa sempre. L’attacco, partito con Vieri-Adriano e poi modificato in tridente con Martins, ha raccolto, come con la Juve, il frutto del pareggio solo quando è stato riproposto nel finale nella versione ‘disperazione': quattro punte con l’aggiunta di Cruz! Il gran gol di Vieri purtroppo non basta a coprire le magagne di una stagione che presenta distacchi sempre più pesanti da Milan e Juventus. In tutto questo s’innesta il caso Recoba, che ha confermato in esclusiva al sottoscritto attraverso Qui studio a voi stadio di Telelombardia il disagio per una situazione che lo vede ormai regolarmente relegato al ruolo di quinta punta. Penso di conoscere abbastanza Mancini per credere che la delusione del Chino gli entri da un orecchio e gli esca dall’altro: a quando il rientro? Dipenderà anche da Recoba. Ora però sono altri i pensieri, i problemi e le preoccupazioni di casa Inter tra cui l’involuzione dello stato di forma di Materazzi e Stankovic e, soprattutto quel folle, stramaledetto passo da lumaca ch’è ormai diventato regola.
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