Euro 2004: azzurri nella bufera!
Sono stato quattro giorni in Scozia per il tradizionale tour nordico di fine stagione con l’amico e collega Daniele Porro, ma sono informato. SulI’nter, dopo le intricate vicende degli ultimi giorni, sospenderei brevemente il giudizio in attesa di Roberto Mancini. So che è molto bravo nella gestione dei suoi calciatori e nel proporre un bel calcio, doti che ne fanno potenzialmente un grande tecnico. Aspettiamo a storcere il naso: c’è bisogno di fiducia e credo che al Mancio la si debba accordare incondizionatamente. E’ il primo passo per avere risultati, e io voglio essere ottimista! Vorrei invece fare un discorso generico sulla Nazionale. In Scozia, come ovunque, abbiamo fatto una pessima figura con la vicenda Totti e là, dove gufano giorno e notte sugli inglesi, si chiedono come sia possibile che una squadra come l’italia rischi di andare a casa anzitempo. Mi ha colpito molto un programma che trasmette la Tv nazionale britannica, dove si parla molto di calcio giocato, con Gary Lineker come conduttore e con ospiti del calibro di Peter Schmeichel, Ian Wright e Gordon Strachan e telecronisti come Bobby Robson e Terry Venables. Tra l’altro, hanno mandato in onda un’intervista dello svedese Fredrick Ljumberg, che parlando a cuore aperto di noi italiani, diceva cose drammaticamente vere, che vengono ancora prima delle discussioni sul rendimento di Vieri o sulla presunta ‘bollitura’ del Trap: ‘Non capisco come facciano gli italiani a vivere così!’ – diceva lo svedese che gioca nell’Arsenal – ‘Sono sempre sotto pressione, sempre con il cuore in gola, sempre con l’adrenalina a mille per polemiche infinite. Hanno i più grandi giocatori del mondo, ma quanti di loro si divertono davvero giocando? Io non riuscirei a resistere con tutta quella pressione addosso. Noi in nazionale giochiamo per divertici, senza fare troppi calcoli, cercando di vincere ma soprattutto di fare bella figura!’. Improvvisamente mi sono tornate in mente le immagini di Cassano che si gratta i coglioni e sbadiglia mentre il nostro ambasciatore a Lisbona apre il ricevimento dedicato agli azzurri, di Vieri che alza il dito medio a una troupe che lo riprende, di Camoranesi e di Totti in campo con un look da fotomodelli al di là degli sputi e delle scarpette ‘bollenti’ e vengo assalito dai dubbi: non è che, Trap o non Trap, i nostri siano un po’ troppo pagati, viziati e coccolati per avere voglia di mettere giù il groppone, correre e soffrire, onorare la maglia della Nazionale e il buon nome del nostro Paese? Ma, forse sono io che sto invecchiando, come quei vecchi tromboni che fanno la morale e, probabilmente, queste considerazioni non hanno nulla a che vedere con l’innocente confessione di Ljumberg. A me pare che gli altri pensino a correre e a giocare bene, Repubblica Ceca in testa, mentre i nostri sono troppo ricchi e capricciosi per pensare eslcusivamente alla partita. Infatti gli altri vanno avanti e noi rischiamo seriamente di tornare a casa, a meno che non spuntino all’improvviso tanti Gattuso! Parentesi sullo sputo di Totti: la telecamera fissa su di lui i danesi l’avevano messa perché lo ritengono giustamente il migliore d’Europa e pensavano di avere molto da imparare seguendolo in modo personalizzato. Che peccato!
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