Moratti-Trap, la ricetta vincente
Pubblicato su Il Giorno, rubrica Inter nos – 18 marzo 2004
Dell’Inter parlano tutti, bene o male, più male che bene per la verità, e tutti sembrano avere la soluzione per uscire al più presto dalle sabbie mobili. Ognuno ha la sua ricetta e allora una proposta vorrei farla anch’io. Non ho la presunzione di ritenere che la mia sia l’idea vincente e, anzi, per la verità non è nemmeno tanto originale. Vado a spiegare. Settimana scorsa ero a Lisbona e, dopo tanto tempo, ho visto un Moratti più tranquillo rispetto al passato, perfettamente conscio delle difficoltà di questa stagione e molto determinato nel preparare al meglio la prossima. Moratti ha parlato in diretta telefonica da Lisbona con Telelombardia per quasi venti minuti e, era, ve lo assicuro, di ottimo umore. Mi è venuto perfino il dubbio che avesse per le mani qualche giocatore importante, uno di quelli che lo infiammano, ma questo lo sapremo presto. Qualche giorno dopo è toccato invece a Giovanni Trapattoni collegarsi al telefono con Telelombardia con il pretesto del suo 65esimo compleanno. Trapattoni ha confermato che per l’Europeo Pirlo e Cassano sono praticamente arruolati e che Gilardino è bene che alzi le antenne. E lì per lì mi è venuto in mente di pensare per un attimo alla realizzazione di quello che qualche tifoso da tempo butta lì e cioè Moratti e Trapattoni insieme nell’Inter di domani. Massimo Moratti come presidente, anzi come proprietario, visto che appare scontato che la carica di presidente resterà a Giacinto Facchetti anche per la prossima stagione, e Giovanni Trapattoni, general manager, direttore tecnico o quello che volete voi, visto che la panchina sarà un discorso tra Mancini e Zaccheroni. Da tempo s’imputa all’Inter la mancanza di un dirigente operativo, che abbia competenze calcistiche di alto livello e il carisma per essere ascoltato da tutti, superiori e inferiori, e il Trap su questo non ha rivali. Conosce il calcio come pochi, è il più grande consumatore di videocassette di partite da tutto il globo, ha vinto con la Juve del ’77, quella del ‘80 e del ’85, ha stravinto con l’Inter del ’89 e con il Bayern degli anni ’90. Ha creato il miracolo-Fiorentina nel ’99 e ora sta per tentare il colpo grosso con la nazionale in Portogallo prima dell’addio, dopo un mondiale da dimenticare. Per la prossima stagione Giovanni Trapattoni, che nell’Inter resta da 15 anni un campione d’Italia in carica, potrebbe essere l’uomo giusto da scrivania per programmare un futuro stabile. Il Trap sarebbe anche l’ideale uomo di collegamento tra squadra e società, tra il binomio Moratti-Facchetti da una parte, e Mancini o Zaccheroni dall’altra. La carta Trapattoni, se Moratti decidesse davvero di giocarla, ammesso che l’ interessato accetti, pemetterebbe di rompere finalmente l’accerchiamento di media e tifosi: da sempre il Trap è uno di buon senso, un grande comunicatore che sa parlare alla gente e ascoltare le critiche. Trapattoni dirigente nell’Inter, con un allenatore giovane al suo fianco, potrebbe essere davvero il punto di partenza di una strada mai tentata. Lui ha dentro di sé l’esperienza e la serenità che altri sembrano aver perso, mentre la curva fischia la squadra, il pubblico fischia la curva, la curva innaffia il pubblico e, cosa più grave, la squadra non riesce ancora a vincere una partita.
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