Zac, niente scherzi: Vieri con Adriano
Pubblicato su Il Giorno, rubrica Inter nos – 20 febbraio 2004
Vieri e Adriano, insieme dal primo all’ultimo minuto.Questo mi aspetto da Zaccheroni per il derby numero 258. Diciamolo chiaro: questa stracittadina di ritorno per l’Inter e per i suoi tifosi arriva nel momento più duro. L’agghiacciante gara con l’Udinese ha drammaticamente riproposto tutti i problemi di oggi e i dubbi di domani. Sciogliere ancora la miglior coppia del campionato, come Zac ha fatto domenica scorsa, spero solo per valutazioni di ordine fisico, significherebbe regalare al Milan un vantaggio di cui non ha certo bisogno. La classica parla anche troppo chiaro: tra il Milan e l’Inter di oggi ci sono 16 punti di distacco, non ci stanno magari, ma ci sono. Cerchiamo almeno di giocare questo derby schierando gli uomini migliori, visto che le motivazioni, per una volta, vorrei darle per scontate. Non è da Inter parlare di partita della vita, ma è da Inter giocare la partita della vita. “Solo chi non capisce di calcio dice che i grandi campioni non possono giocare insieme” aveva detto Bobo Vieri a Marassi. Una dichiarazione che mi ha colpito molto di più delle solite frasi di circostanza del tipo “il segreto sta nel gruppo” se le cose vanno bene o “le prossime partite sono tutte finali” se gira male. Come se non sapessimo che in ogni campo, figuriamoci in quelli di calcio, è impossibile mettere insieme trenta teste e, quanto alle finali, Inter-Milan resterà più stimolante di Inter-Empoli fino alla fine dei nostri giorni. Ma Vieri,quando si degna di scendere dal trono per parlare alla stampa, che non ama, sa sempre come regalare titoli, nel bene e nel male. E Zaccheroni deve affidarsi subito al duo Vieri-Adriano, ora che i due sembrano aver superato i guai fisici. In fondo questo derby significa tanto anche per il tecnico, che affronta il suo passato finito con un licenziamento in diretta TV. Zac deve avere il coraggio di rischiare perché l’Inter non ha più nulla da perdere e l’ultimo derby vinto risale ancora al primo anno di Cuper, quando la santa coscia di Bobo Vieri fece giustizia. Non capisco sinceramente le perplessità sulla coppia Vieri-Adriano: il calcio non è più quello di quindici anni fa, quando si pensava che gli attaccanti per completarsi dovessero per forza essere uno alto e l’altro basso, uno potente e l’altro veloce. Oggi invece un attaccante si prende il centro-destra e l’altro il centro-sinistra, uno fa la boa e l’ altro gli gira intorno: ci sono insomma mille incroci e soluzioni per non pestarsi i piedi e fa ridere pensare che due come Vieri e Adriano non sappiano cavarsela. Sull’ultimo Vieri ci sono altre cose da dire: molti sono rimasti sorpresi dalla sua disponibilità verso Adriano, pensavano che Bobo si sarebbe incupito con l’arrivo del collega, e invece è successo l’esatto contrario. Non tutti sanno che, prima che Adriano lasciasse Parma, Vieri, quello che secondo alcuni non ama la maglia perché non la bacia ogni volta che fa gol, aveva telefonato più volte ad Adriano per preparare il terreno della loro convivenza. Anche nella brutta vicenda Materazzi, Bobo ha fatto la sua parte, chiamando subito Cirillo per porre le basi della successiva e sospirata pace tra i due. Ma tutto questo ormai è dietro le spalle, davanti c’è il Milan strafavorito e un derby da portare a casa a tutti i costi. Per i tifosi dell’Inter prima di tutto, che stanno vedendo scivolare via una stagione sempre più anonima. Un derby vinto, in certi momenti, è la cosa più bella del mondo.
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